
In questi giorni la decisione dei lavoratori, iscritti a USB, che lavorano negli stabilimenti di Melfi e Sevel di proclamare uno sciopero lunedi’ 16 luglio “contro” la somma sborsata dalla Juventus per acquistare Cristiano Ronaldo ha suscitato reazioni in tutta Europa, reazioni scandalizzate, ironiche, ipocrite. Visto il fatto forse è bene capire il motivo di questa dichiarazione di sciopero e il legame tra Ronaldo e gli operai. Il gruppo FCA, che conta decine di migliaia di operai nel nostro paese, fa parte dello stesso gruppo economico proprietario della Juventus; le condizioni di lavoro e salariali degli operai della FCA Italia sono indegni di una nazione civile, ma ci voleva Ronaldo per metterle in evidenza.Lo sciopero proclamato dall’Unione Sindacale di Base di Melfi per il prossimo lunedì ha proprio l’obiettivo di denunciare la condizione lavorativa e salariale degli operai italiani e, in particolare di quelli FCA, mettendo a confronto le cifre spropositate che vengono investite per assicurarsi le prestazioni del calciatore più famoso al mondo e le misere paghe che ricevono gli operai.
Gli operai di Melfi non  sono del resto nuovi a questo tipo di contestazione/rivendicazione,  avendo scioperato anche quando Sergio Marchionne si concesse un super bonus da  30 milioni di euro.
Ma il motivo vero dello sciopero risiede  proprio nel comportamento della proprietà, la Exor (la vecchia IFI/IFIL,  dal 2016 trasferita dagli Agnelli in Olanda) cui fa capo la stessa  Juventus, che sfrutta in maniera vergognosa i lavoratori, mente  spudoratamente sui piani industriali e lascia migliaia di lavoratori in  cassa integrazione per anni.
Con la proclamazione di sciopero  dell’USB di Melfi si è viceversa sollevato il velo che ha nascosto per  anni la condizione degli operai italiani; nonostante le promesse e gli  impegni assunti da Marchionne, in termini di investimenti e di piena  occupazione, la realtà della FCA rimane ben diversa: da anni migliaia di  lavoratori sono in cassa integrazione o in solidarietà, i nuovi modelli  e i relativi investimenti arrivano con il contagocce e non risolvono i  problemi del gruppo, nonostante i proclami dei soliti sindacati  fiancheggiatori.
La FCA è ormai diventata una fucina di  precarietà, di lavoratori poveri, di persone che subiscono danni alla  salute a causa dei gravosi ritmi e dei carichi di lavoro, quando hanno  “la fortuna” di lavorare, e in questo l’impianto di Melfi è  all’avanguardia, se di avanguardia si può parlare per l’unico impianto  che nel mondo lavora ancora a ciclo continuo.
La FCA applica,  peraltro, un contratto di gruppo peggiore persino di quello scellerato  firmato da Fim Fiom Uil per il rinnovo del CCNL Metalmeccanici.
Non  ci si deve meravigliare quindi se c’è chi si stanca di essere preso in  giro da una proprietà che dice sempre di non avere i soldi per i salari e  l’occupazione ma poi li trova per l’acquisto di un grande calciatore.
Ancora  oggi migliaia di lavoratori di Pomigliano, di Grugliasco, di Mirafiori,  della New Holland di San Mauro,  di Melfi sono infatti in cassa  integrazione e altre migliaia in solidarietà, ossia sopravvivono con le  indennità erogate dallo Stato.
Nessuno parla più di queste cose,  della dignità dei lavoratori, dei salari da fame, degli organici  insufficienti, delle patologie che affliggono moltissimi lavoratori a  causa dell’attività in FCA.
La stessa situazione la ritroviamo in tante altre fabbriche italiane.
E allora è giusto scioperare contro le disuguaglianze e per un futuro migliore.
Se  oggi in tutto il mondo si sta guardando a quello che accade in FCA, è  merito della proclamazione di questo sciopero da parte di USB e del  coraggio dei lavoratori e delle lavoratrici che lunedì non varcheranno i  cancelli della fabbrica.
Intanto anche la Sevel, fabbrica  abruzzese del gruppo FCA che conta oltre 6000 dipendenti, ha deciso di  scioperare le ultime 4 ore di venerdì 13 e per otto ore nella giornata  di sabato 14, facendo proprie le motivazioni dei colleghi di Melfi, ma  anche per rivendicare il ripristino delle pause fisiologiche tagliate da  FCA.
Il contratto stipulato con Ronaldo e i super bonus di  Marchionne dicono che i soldi nella cassaforte della Exor ci sono.  Vengano usati allora anche per fare investimenti veri, per la piena  occupazione di tutti i lavoratori del gruppo e per erogare aumenti  contrattuali veri.
Esecutivo nazionale USB Lavoro Privato
Germano Raniero
            
		


































