Risparmiatori ancora in attesa per indennizzi. Zanettin ci risponde per primo: strada giusta, stop ad altri ritardi

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Zanettin interviene alla Camera sul Fir (Fondo indennizzo risparmiatori)
Zanettin interviene alla Camera sul Fir (Fondo indennizzo risparmiatori)

Nell’attesa che tutto, ma proprio tutto, sia chiaro e, soprattutto applicabile dopo le note di agenzia che danno per approvato dal Consiglio dei Ministri di ieri, 23 aprile, con coda stamattina, il nuovo decreto per i risparmiatori (leggi qui “Indennizzi a vittime banche sul binario morto del nuovo via libera Ue: si allungano i tempi e si riduce lo spazio per i piccoli“) abbiamo rivolto le stesse domande a politici di tutti i partiti, soprattutto vicentini, presenti in Parlamento o che puntano a rappresentare l’Italia nel prossimo Europarlamento.

Il primo a risponderci è il deputato di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, che in questa legislatura è stato particolarmente attivo sul tema.

In attesa delle altre risposte, che dovrebbero essere più specifiche dei comunicati più o meno di maniera, ecco cosa abbiamo chiesto e cosa ci ha risposto l’onorevole vicentino Zanettin sulle attese e sulle perplessità ancora vive per un parto senza fine.

Per dare un giudizio definitivo, onorevole, bisognerebbe aver letto le norme del  Decreto, ma questo sarà possibile solo quando il testo sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Per ora ci possiamo basare solo sui lanci di agenzia, che rischiano però di essere imprecisi
A prima vista che giudizio si può dare?
Alla fine mi pare abbia prevalso il buon senso ed il Governo, modificando la legge di bilancio, ha dato il via al doppio binario, tanto contestato dalle associazioni più oltranziste, guidate da Ugone ed Arman. La maggioranza gialloverde alla fine quindi le ha  “scaricate”.
Nel braccio di ferro tra Salvini e Di Maio chi ha prevalso?
Sicuramente ha perso Di Maio , che fino a due giorni fa, annunciava  ai quattro venti che, senza l’accordo di tutte le associazioni, il FIR rimaneva bloccato.
Ha vinto la ragionevolezza del Ministro Tria, che ha negoziato con l ‘Europa un accordo dignitoso,  che evita una procedura di infrazione.
E’ stato elevato a 200.000 da 100.000 euro il tetto per accedere all’indennizzo diretto. Cosa ne pensa? È mossa di sostanza o no?
Mi pare una captatio benevolentiae diretta ad Ugone ed Arman, che così possono dire che il loro no ad oltranza ha portato ad un qualche risultato. Sul piano pratico non mi pare cambi molto.
Quanti saranno i risparmiatori compresi nella forbice aggiuntiva?
Non credo molti. Piuttosto la previsione, che lo stesso Mef dichiara non essere concordata con l’Europa, richiederà un ulteriore negoziato, dagli esiti non scontati e comunque un allungamento dei tempi.
Oggi Ugone con due associazioni contestatrici  ha incontrato la commissaria europea Vestager. Ugone e Arman hanno dichiarato che la Vestager avrebbe evidenziato la rigidità del governo “maggiore di quella UE”, mentre la commissaria europea  si è affrettata a smentire l’interpretazione dei due affermando che l’Eurpa sta “lavorando bene col governo italiano in merito alla proposta del doppio binario”. I due, on. Zanettin, si sono capiti?
Speriamo che i due si siano capiti ma, leggendo le dichiarazioni che entrambe le parti hanno rilasciato alle agenzie, mi pare che i due si trovassero su pianeti diversi.
Possiamo dire allora che la questione del Fondo Indennizzo Risparmiatori è conclusa?
Sarei molto cauto a sostenerlo. Il Decreto Crescita è stato varato in Consiglio dei Ministri, stando a quanti riportano i quotidiani di oggi, in un clima di guerriglia. Il caso “Siri” e il pacchetto “Salva  Roma” o “Salva Raggi”, sono mine vaganti nel percorso parlamentare del decreto legge. A questo punto, e fino al 26 maggio, tutto è possibile.
Lei voterà queste modifiche?
Forza Italia da mesi invitava il Governo a modificare gli errori della legge di bilancio.
Ora che ha prevalso la linea di ragionevolezza e buon senso del Ministro Tria, Forza Italia sosterrà certamente le nuove norme che rendono possibile l’indennizzo ai risparmiatori truffati dalle banche. Lo abbiamo sempre detto e lo confermiamo anche oggi.