“Mussolini, ultimo atto”, Circolo Gramsci invita a film e dibattito il 7 maggio a Vicenza nel segno della memoria e della Resistenza

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Mussolini, ultimo atto
Mussolini, ultimo atto

Il Circolo Gramsci di Vicenza propone una serata per riflettere sull’eredità del fascismo e sugli ultimi giorni del regime, tra storia, cinema e attualità. In programma la proiezione del film “Mussolini, ultimo atto” censurato dai neofascisti e colpito da un attentato negli anni ’70.

Nel pieno delle commemorazioni per l’80° anniversario della Liberazione, il circolo culturale “Antonio Gramsci” di Vicenza rilancia un’iniziativa tanto significativa quanto coraggiosa. Mercoledì 7 maggio, alle ore 20, presso la sede in via Alberto Mario 12, verrà proiettato il film “Mussolini, ultimo atto” di Carlo Lizzani, a cui seguirà un dibattito pubblico. L’invito è rivolto “a tutti e tutte”, con l’intento di stimolare una riflessione storica, civile e collettiva sulla fine del regime fascista e sui suoi strascichi ideologici.

Il film, uscito nelle sale nel 1974, è una ricostruzione rigorosa e drammatica degli ultimi giorni di Benito Mussolini, dal tentativo di fuga verso la Svizzera alla cattura e fucilazione a Dongo, passando per il contesto caotico e violento della fine della Repubblica Sociale Italiana. Interpretato da Rod Steiger nel ruolo del Duce e Franco Nero in quello di Walter Audisio (il partigiano “colonnello Valerio”), la pellicola si distingue per il tono sobrio e il rigore documentario, ma non per questo meno controverso.

Non a caso, la sua uscita fu accolta da violente proteste da parte dell’estrema destra neofascista. Il 30 aprile 1974, a Savona, una bomba al plastico esplose nel centro della città, a poca distanza da una sala dove era in programmazione proprio “Mussolini, ultimo atto”. Fu uno degli episodi più inquietanti della strategia della tensione e vide coinvolta l’organizzazione terroristica Ordine Nero, secondo quanto emerso dalle indagini dell’epoca.

Quella bomba non colpì solo una pellicola, ma l’idea stessa di una narrazione pubblica e condivisa dell’antifascismo, un valore che ancora oggi – a distanza di decenni – resta terreno di scontro culturale e politico. Per questo, la scelta del Circolo Gramsci di proporre questo film a Vicenza nel 2024 non è un semplice omaggio alla storia, ma un atto di consapevolezza politica. In un momento in cui le derive revisioniste tornano a farsi sentire, ricordare come finì il fascismo è un dovere civile.

Non si tratta solo di celebrare la Liberazione, ma di contrastare attivamente la rimozione storica e le ambiguità che ancora oggi permangono nel dibattito pubblico italiano. La serata del 7 maggio, dunque, non sarà solo l’occasione per vedere un’opera cinematografica importante e poco conosciuta, ma anche per discutere insieme sul presente: cosa significa oggi parlare di fascismo e antifascismo? Che ruolo ha la memoria collettiva in una società democratica? Quali sono i rischi di un’erosione culturale dei valori costituzionali?

Nel corso della serata, moderata da esponenti del Circolo Gramsci, verranno proposti anche materiali d’archivio e testimonianze dirette del clima degli anni Settanta, offrendo così uno sguardo ampio e articolato sul rapporto tra storia, cultura e politica.

In un’Italia che ancora fatica a fare i conti con il proprio passato autoritario, “Mussolini, ultimo atto” diventa – come nel titolo – anche un monito: ultimo atto sì, ma solo se continueremo a ricordare e vigilare. Perché, come scriveva Gramsci, “la storia insegna, ma non ha scolari”. Farne parte, allora, è un atto di scelta.