
Si sono concluse positivamente le operazioni di “Bomba Day” nel cantiere Tav a Montebello Vicentino per la rimozione di un ordigno bellico rinvenuto durante i lavori.
Secondo quanto comunicato dal Comune di Montebello Vicentino, le operazioni di neutralizzazione definitiva dell’ordigno si sono concluse nel pomeriggio di ieri, 11 maggio 2025. In azione personale militare del Comando 8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore” di Legnago che ha provveduto alle operazioni di neutralizzazione, trasporto e distruzione della bomba d’aereo.
In precedenza, erano state comunicate le varie fasi dell’intervento, dalla chiusura dell’autostrada A4 e l’evacuazione dei residenti, fino alla despolettazione della bomba e alla sua messa in sicurezza.
Tuttavia, nonostante la buona riuscita delle operazioni, resta alta l’attenzione sul rischio di ritrovamenti di altri ordigni bellici nella zona.
Come evidenziato anche da Il Giornale di Vicenza in un articolo di Giorgio Zordan, il rischio è quello di procedere “di ritrovamento in ritrovamento”, con le conseguenze che ciò comporta per la popolazione.
L’articolo del Giornale di Vicenza sottolinea i disagi causati al traffico e alla popolazione dalle operazioni di disinnesco, e riporta le parole del prefetto di Vicenza, Filippo Romano, che ha infatti dichiarato che “il blocco della circolazione stradale e di quella ferroviaria porta problemi non da poco” e che “farne 3-4 nell’arco di pochi mesi diventa un disagio per i cittadini veramente difficile da sostenere”.
Il quotidiano vicentino evidenzia anche l’imponente sforzo organizzativo necessario per le operazioni, che ieri hanno visto impiegate circa 400 persone, tra volontari, forze dell’ordine ed esercito.
Il vicesindaco di Montebello, Stefano Valente, ha espresso il suo ringraziamento per la pazienza e la comprensione dei cittadini e per l’impegno di tutti coloro che hanno reso possibile lo svolgimento delle operazioni.
Nonostante la conclusione positiva del “Bomba Day”, dunque, la questione del rischio di nuovi ritrovamenti di ordigni bellici rimane aperta e necessita di una soluzione a lungo termine per minimizzare i disagi per la popolazione e garantire la sicurezza del territorio.
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