
(Adnkronos) – Per la prima volta da settembre 2021 lo spread tra Btp e Bund decennali si 'affaccia' sotto la soglia dei 100 punti. Questa mattina il differenziale si è brevemente attestato a 99,9 punti per poi risalire a 100,1 punti. Il rendimento del Btp a 10 anni è al momento a 3,677%. Perché è sceso e cosa indica la discesa dell'indicatore che abbiamo sempre considerato il termometro della fiducia, o della sfiducia, dei mercati finanziari verso il nostro Paese? L'andamento dello spread risente, innanzitutto, del contesto globale. In condizioni di generale stabilità scende, in presenza di incertezza o di tensioni, risale. Come è avvenuto subito dopo l'annuncio sui dazi da parte di Trump, solo poche settimane fa. A incidere è infatti la percezione che si possa innescare pressione inflazionistica o che una nuova recessione possa compromettere i lenti progressi fatti nell'ultimo periodo dall'economia globale. Lo spread è poi ovviamente influenzato dalla credibilità finanziaria del Paese. In questo senso, ha aiutato molto la revisione al rialzo del rating da parte di Standard & Poor's, che lo scorso 11 aprile è stato fissato a livello BBB+. Una decisione attribuita essenzialmente a due fattori, la tenuta dei conti pubblici e la stabilità politica. I principali fattori che, al contrario, spingono in alto lo spread sono proprio l'instabilità politica e l'inaffidabilità nella gestione dei conti. Basta ricordare il differenziale record di novembre 2011, che portò alla crisi del governo Berlusconi, per descrivere l'effetto cortocircuito che si innesca quando la speculazione si accanisce sul 'rischio Paese'. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)