Inaugurata la Casa della Comunità di Asiago. Punto di riferimento sanitario per i cittadini, è la prima a entrare in servizio nell’Ulss 7

Situata in via Sisemol, sarà aperta H24 per 7 giorni la settimana. L'edificio che la ospita riqualificato in 11 mesi con un investimento di oltre 700 mila euro

210
Casa della Comunità di Asiago
La Casa della Comunità di Asiago, inaugurata oggi in via Sisemol

Diventa finalmente realtà il progetto delle 8 Case della Comunità previste nel territorio dell’Ulss 7 Pedemontana: oggi 15 maggio è infatti stata inaugurata la prima delle 8 strutture. A tagliare il traguardo arrivando per prima all’operatività è la nuova Casa della Comunità di Asiago, situata in via Sisemol, nell’edificio che prima ospitava il Distretto. Una posizione strategica e facile da raggiungere, in uno stabile messo a disposizione dal Comune di Asiago in comodato d’uso gratuito, che l’Azienda socio-sanitaria Pedemontana ha rimesso a nuovo con un importante intervento di riqualificazione.

taglio del nastro casa della comunità
Il taglio del nastro che ha ufficialmente inaugurato la struttura sanitaria

All’inaugurazione erano presenti i sindaci dell’Altopiano, il sindaco di Bassano Nicola Finco, il direttore generale dell’Ulss 7 Carlo Bramezza e l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin.

Lanzarin: “Servizio sanitario sempre più vicino al cittadino”

interventi Lanzarin
L’intervento dell’assessore Regionale Lanzarin all’inaugurazione

L’assessore Lanzarin ha sottolineato come attraverso le Case della Comunità si porti il servizio sanitario sempre più vicino al cittadino, offrendo tutte le cure, le analisi e i servizi sanitari che possono essere richiesti se non vi è necessità di ricovero ospedaliero. «Meno ospedale, più territorio – ha dichiarato Lanzarin – è la strategia che come Regione abbiamo scelto per riequilibrare verso il cittadino i servizi sanitari, e che, come nel caso di Asiago, può contribuire a fornire servizi più celeri e comodi da raggiungere coadiuvando così l’immenso lavoro, che ha già dato ottimi risultati grazie all’abnegazione del personale, per il taglio delle liste d’attesa». Nella realizzazione delle Case, secondo i dati Agenas il Veneto è a buon punto, con 25 già realizzate e attive sulle 99 programmate che, come richiede il Pnrr, saranno pronte entro fine 2026. «C’è da lavorare sodo – ha concluso l’assessore – ma c’è anche il tempo per chiudere positivamente anche questa sfida».

Bramezza: “Miglioreremo la nostra capacità di dare risposte”

Il direttore generale dell’Ulss 7 Bramezza ha a sua volta evidenziato che con la nuova Casa si concretizza l’idea di rivoluzione dei servizi sanitari territoriali grazie al PNRR, dando inizio a un nuovo modello organizzativo: «Ciò che scopriranno i cittadini – ha affermato Bramezza – man mano che andremo ad attivare le nuove Case della Comunità, è che non si tratta di un modello teorico, ma di una novità che avrà un impatto concreto e positivo su molti aspetti, migliorando la nostra capacità di dare risposta alle esigenze dei cittadini in diversi ambiti. Inoltre il fatto che questa rivoluzione parta dall’Altopiano, che per le sue caratteristiche è un territorio in cui l’offerta dei servizi territoriali presenta una particolare complessità ma allo stesso tempo è particolarmente strategica, rappresenta un ulteriore elemento qualificante».

La nuova struttura

l'interno della nuova casa della comunità
In visita all’interno della nuova Casa della comunità

La nuova Casa di Comunità di Asiago è stata realizzata con un investimento di 735 mila euro (500mila da PNRR e 200 mila circa da finanziamento FST/altro e la parte rimanente finanziamento FOI) e in soli 11 mesi di lavori, iniziati nel giugno 2024. Tra i lavori eseguiti, la demolizione e ricostruzione delle pareti divisorie interne per ricavare una nuova organizzazione degli spazi, nuovi controsoffitti, il rifacimento degli impianti elettrico, idraulico e dati, un nuovo impianto anti intrusione e di controllo-accessi, un nuovo sistema antincendio, la sostituzione delle porte oltre alla tinteggiatura.

La sede ora si sviluppa su due piani, per una superficie complessiva di circa 1.850 mq. Al piano rialzato sono collocati l’ingresso, i due ambulatori della Continuità Assistenziale, la centrale operativa dell’Assistenza Domiciliare Integrata, altri cinque ambulatori, i servizi igienici e un ingresso separato sul retro fianco per la Continuità Assistenziale. Al primo piano si trova il PUA – Punto Unico di Accesso, di fondamentale importanza – la Centrale Operativa Territoriale, il Centro di Salute Mentale, il SerD, il servizio Vaccinazioni, il Consultorio Familiare e alcuni locali di servizio, oltre ad una sala riunione che funge anche da locale polifunzionale a disposizione della comunità.

Oltre ai servizi già citati, come previsto dal decreto ministeriale 77/2022, nella Casa della Comunità saranno presenti anche i Medici di Medicina Generale con ambulatorio in Altopiano, con la possibilità per gli utenti di accesso tramite il numero 116117 per prestazioni sanitarie non differibili. Inoltre sarà presente l’Infermiere di Famiglia, che a seconda delle necessità potrà integrare i diversi percorsi di presa in carico per varie necessità assistenziali.

Gli ambulatori potranno essere utilizzati anche per attività specialistica ambulatoriale, con la presenza a rotazione di varie specialità: Neurologia con particolare riguardo per i pazienti affetti da decadimento cognitivo, Cardiologia, Pneumologia Territoriale, Diabetologia, Oculistica e Dermatologia. Gli spazi saranno inoltre utilizzati anche da altri servizi come le Cure Palliative, la Medicina dello Sport e il Dipartimento di Prevenzione per gli Screening. Infine, continueranno a essere erogati anche i servizi amministrativi già disponibili presso il Distretto.

L’importanza del Punto Unico di Accesso

Particolare importanza avrà la presenza del Punto Unico di Accesso (PUA), previsto in tutte le Case della Comunità: come suggerisce la denominazione, il PUA sarà punto di riferimento unico per tutte le esigenze dei cittadini. In questo modo chiunque abbia bisogno di un esame, di una visita, di un servizio non dovrà più cercare di orientarsi tra i diversi servizi socio-sanitari esistenti, ma si potrà rivolgere direttamente al PUA. In particolare per le persone con problemi sanitari e sociosanitari complessi, il punto unico fornirà informazioni sulle prestazioni erogabili, sulle modalità e i tempi di accesso: sarà gestito da operatori che ascoltano e analizzano i bisogni dell’utente e dei familiari, individuano con loro il percorso assistenziale più adatto, integrandosi, ove necessario, con il Servizio Sociale dei Comuni o con altri servizi territoriali.

«Gli spazi della Casa della Comunità – conclude il dott. Eddi Frezza, Direttore dei Servizi Socio-Sanitari dell’ULSS 7 Pedemontana – nascono per essere flessibili, consentendo così di modulare l’offerta assistenziale in base alle effettive necessità della popolazione. Dunque la presenza dei singoli specialisti non sarà organizzata secondo un calendario fisso, ma sulla base delle effettive prenotazioni, e dunque bisogni assistenziali, dei cittadini che si sarà preventivamente rivolto al PUA. L’elenco delle specialità citate è dunque un set di base di servizi che potranno essere ulteriormente ampliati in futuro. In questo modo potremo garantire un’offerta molto articolata di attività nelle diverse sedi ottimizzando allo stesso tempo le risorse di personale medico».