
Il Giornale di Vicenza riporta oggi che 16 persone rischiano il processo nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte firme false nella sottoscrizione delle liste elettorali per le elezioni comunali di due anni fa.
Secondo quanto scrive il quotidiano, la procura, tramite il pubblico ministero Gianni Pipeschi, ha chiesto il rinvio a giudizio dei sedici indagati. Ora sarà il giudice per le indagini preliminari a decidere se accogliere l’istanza formulata dalla procura oppure se archiviare il caso. Gli indagati sono tutti accusati di falso e violazione della legge elettorale del 1960 – articolo 90 terzo comma del dpr 570.
Tra gli indagati, come riporta il Giornale di Vicenza, ci sono consiglieri comunali (ed ex), l’attuale capo di gabinetto del sindaco Giacomo Possamai, Sandro Pupillo, e anche il vicesindaco, Isabella Sala. L’inchiesta, a cui hanno lavorato i militari della guardia di finanza, coinvolge di fatto tutte le liste elettorali che si sono presentate alle ultime elezioni per eleggere il sindaco.
Oltre a Sandro Pupillo e Isabella Sala, compaiono tra gli indagati che ora rischiano di finire davanti al giudice anche Roberto Cattaneo (ex consigliere comunale di Forza Italia), Davide Berton, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Mattia Ierardi (ex assessore comunale di Fratelli d’Italia), Alessandro Marchetti, tuttora consigliere comunale del Partito democratico, Andrea Berengo, ex consigliere comunale del gruppo misto (oggi senza incarichi politici), Raffaele Colombara, attuale consigliere comunale della lista “Per una grande Vicenza”, Leonardo Nicolai, ex consigliere comunale e attuale assessore all’Innovazione e alle Politiche giovanili, Franca Mattiello, ex consigliere comunale e attualmente priva di incarichi politici, Maria Teresa Turetta, dipendente comunale e sindacalista, indagata in veste di istruttore amministrativo incaricato del Comune; Elisa Bastianello, avvocato e attuale sindaco di Grisignano di Zocco; Alessandra Lolli, ex consigliere comunale ora senza incarichi politici; Gioia Baggio, ex consigliere comunale e anche lei attualmente senza cariche o ruoli politici; Eva Pranovi, ex consigliere comunale ora senza cariche politiche; e Matteo Reginato, pure lui all’epoca in cui è scattata l’inchiesta consigliere a palazzo Trissino ma ora senza cariche.
Il quotidiano vicentino scrive che alcuni di loro, tramite i loro legali, nelle scorse settimane hanno deciso di presentare delle memorie mentre altri avrebbero optato per l’interrogatorio davanti al sostituto procuratore titolare dell’inchiesta. Tra le posizioni analizzate in fase di indagini preliminari da procura e finanzieri, la più complessa sembrerebbe essere quella di Roberto Cattaneo a cui viene imputata la sottoscrizione di una trentina di firme “contraffatte” finite nella lista di Forza Italia.