Troppo ozono nell’aria di Vicenza. Masolo (Europa Verde): “Sforamenti record, urge un protocollo come quello delle pm10″ 

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ozono nell'aria vicentina

Se non sono le pm10 è l’ozono: non si può respirare tranquilli nelle pianure venete e in particolare a Vicenza, dove per dieci giorni, in questo giugno decisamente caldo, è stata sforata la cosiddetta “soglia di informazione” di 180 microgrammi per metro cubo di ozono. Un aumento di concentrazione dell’ossigeno a tre atomi – tanto importante nell’ozonosfera dove blocca le radiazioni solari, quanto deleterio a livello di troposfera – causato dal bel tempo e dal clima secco, ma anche l’inquinamento provocato dalle attività umane ci mette del suo. Sul tema è intervenuto il consigliere regionale di Europa Verde Renzo Masolo, che ha richiamato l’attenzione sul problema, in quanto dieci giorni di sforamento dei livelli di ozono nel Vicentino sono un dato che preoccupa: “Alti livelli di ozono – ha ricordato Masolo – sono dannosi per la salute dei cittadini, perché possono causare irritazioni alla gola, bruciore agli occhi, problemi alle vie respiratorie e aumento degli attacchi asmatici. E l’ozono fa male anche all’ambiente, con danni alla vegetazione e alle produzioni agricole.»

Renzo Masolo su galleria di Malo SPV
Il consigliere di Europa Verde Renzo Masolo

Il consigliere di Europa Verde ha dunque invitando le istituzioni a farsi carico del problema: “Mentre attendiamo che la Provincia di Vicenza batta un colpo, l’aggiornamento del Piano regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera è stato adottato dalla Giunta regionale e spetta ora al Consiglio regionale di fare la sua parte. Faccio presente – ha aggiunto – che non mancano i provvedimenti adottabili al fine di ridurre gli effetti dell’ozono in atmosfera: la riduzione del traffico motorizzato privato, la promozione della mobilità attiva pedonale e ciclabile, l’elettrificazione del trasporto pubblico, il limite di velocità a 30 km/h nei centri urbani, lo sviluppo del verde urbano come elemento necessario per modificare il microclima delle città, per ridurre gli inquinanti e per migliorare il benessere dei cittadini e infine il rafforzamento dei controlli su caldaie e impianti di riscaldamento per il periodo invernale; finanziamento di bus elettrici e metropolitane leggere e incentivi per riscaldamento pulito”.

Masolo ha anche presentato un’interrogazione in Consiglio regionale sulla questione ozono, chiedendo anche se la Giunta regionale ritenga opportuno attivare un protocollo regionale estivo sul modello delle allerte PM10 invernali. Tale protocollo dovrebbe includere comunicazioni pubbliche giornaliere sui livelli di ozono, limitazioni temporanee al traffico veicolare nei centri urbani, consigli e suggerimenti alla popolazione vulnerabile sul comportamento da adottare: “La tutela effettiva della salute dei cittadini – ha concluso il consigliere- deve essere una priorità per istituzioni, non possiamo continuare ad accumulare nuovi record negativi”.