Caldo, pneumologo: “Rischi da ventilatore e condizionatore, evitare sbalzi e umidità”

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(Adnkronos) – Ventilatore o aria condizionata, quali preferire in queste giornate torride? "Entrambi fanno male, bisogna stare attenti all'uso che se ne vuole fare. Se fuori la temperatura è di 39 gradi e si torna a casa per cercare refrigerio, l'aria condizionata interna non può essere troppo fredda, perché rappresenta un rischio per la salute di tutti, giovani e anziani. Stessa cosa vale per il ventilatore" posizionato troppo vicino se siamo accaldati e sudati. Così all'Adnkronos Salute Claudio Micheletto, direttore Uoc Pneumologia presso l'Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e presidente dell'Associazione pneumologi ospedalieri (Aipo). "In questo periodo riscontriamo le consuete patologie da raffreddamento: tosse, laringotracheite, focolai di broncopolmomite, talvolta anche polmoniti – osserva Micheletto – dovuti a repentini sbalzi di temperatura". Non mancano "alcuni casi di legionella", un'infezione polmonare causata dal batterio Legionella "che si trova in ambienti umidi, ambienti acquatici naturali e artificiali", e i "condizionatori tenuti male" possono agire come amplificatori della patologia.  Micheletto raccomanda di tenere la "temperatura indoor mai sotto i 28" gradi, "specialmente se in casa abbiamo anziani e cardiopatici. Non si deve sudare, ma neanche congelare e i 28 gradi sono l'ideale perché a quella temperatura si toglie l'umidità che, altrimenti, rende difficoltosa la respirazione".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)