
Il prefetto di Vicenza Filippo Romano ha firmato nelle scorse ore un’ordinanza che istituisce la prima “zona rossa” in città. Il provvedimento, entrato ufficialmente in vigore nella giornata di ieri, martedì 1° luglio 2025, sarà effettivo fino al prossimo 20 settembre.
Questa decisione, che ricalca quelle assunte in altri centri del Veneto nei mesi scorsi, rappresenta un intervento diretto e sovracomunale per affrontare le crescenti problematiche di degrado e microcriminalità che esasperano i cittadini.
L’ordinanza, adottata per “necessità e urgenza”, prevede il divieto di stazionare in un’ampia fascia urbana per le persone non residenti che tengano comportamenti aggressivi, minacciosi o molesti. Il divieto si applica anche a chi è già stato segnalato per reati predatori o episodi violenti, come furti, rapine o danneggiamenti.
L’area interessata da questo provvedimento straordinario è vasta e comprende viale Milano, Campo Marzo, viale Venezia, corso Santi Felice e Fortunato e numerose vie del cosiddetto Quadrilatero. È importante precisare che il divieto non è assoluto: non impedisce il mero passaggio, ma mira specificamente ad allontanare soggetti già noti per comportamenti problematici, intervenendo sulle condotte che generano insicurezza.
La decisione del Prefetto si affianca a una serie di interventi già attuati dal Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, tra cui presidi fissi e pattugliamenti intensificati. La richiesta di interventi mirati era arrivata direttamente dai residenti, in particolare quelli di via Napoli, che avevano promosso una raccolta firme e incontrato il prefetto.
Con l’entrata in vigore della “zona rossa”, la cittadinanza attende di vedere risultati concreti di fronte a un problema che, per la sua complessità, richiede interventi coordinati e risorse adeguate, spesso al di là delle possibilità dei soli enti locali. Il modello, già sperimentato con successo in città come Padova, Verona e Venezia, trova ora applicazione anche nel capoluogo berico.
ViPiù del tema si occupa costantemente con evidenti richiami a soluzioni concrete e cercando di “pulire” il flusso di informazioni rivolte ai cittadini dai contenuti di mera propaganda politico-elettorale.
In questo modo, raccogliendo i sentimenti dei cittadini esasperati da episodi di degrado e microcriminalità e stigmatizzando le parti politiche impegnate – a volte hanno dato questa sensazione – più a dare addosso a chi governa che a chiedere interventi.
Per dovere di cronaca, la notizia dell’istituzione della zona rossa a Vicenza è stata commentata positivamente da diversi politici cittadini e della regione.