Dalla Regione Veneto un voucher di 1000 euro per incentivare nuovi infermieri

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Infermieri all'opera veneto
Infermieri all'opera

Il governo regionale del Veneto ha introdotto una misura per incentivare il numero di infermieri, ovvero le nuove immatricolazioni alle Facoltà di Infermieristica.

Si tratta di un voucher di 1000 euro l’anno per ciascuno dei tre anni di corso, destinato ai nuovi iscritti che supereranno l’esame annuale di tirocinio.

Questa iniziativa, finanziata con un investimento complessivo di 9 milioni di euro tramite fondi FSE+ 2021–2027 ed erogato da Veneto Lavoro attraverso i Centri per l’impiego, rappresenta una novità tra le regioni a statuto ordinario e mira a rispondere a una situazione emergenziale. Attualmente, in Veneto mancano 3.500 infermieri nel settore sanitario e socio sanitario.

La misura segue un precedente successo ottenuto con un voucher simile per i corsi di Operatori Socio Sanitari (OSS), che ha portato a un aumento significativo dei corsi e degli allievi. Dal 2025, questa iniziativa innovativa punta a continuare a garantire i livelli di prestazioni essenziali ai cittadini. Il provvedimento è reso possibile anche grazie all’incremento dei fondi destinati all’Inclusione sociale nella programmazione del FSE+ ‘21-‘27.

La situazione della carenza di personale nelle professioni sanitarie è complessa. Sebbene in Veneto manchino anche 3.500 medici (in specialità come emergenza urgenza, anestesia e rianimazione, o medici di famiglia) e 2.000 OSS, la carenza di infermieri rappresenta una criticità maggiore. Nonostante l’incremento dei posti a disposizione nelle Università di Padova e Verona (passati da 1.200 nell’anno accademico 2020/2021 agli attuali 1.833), il numero delle immatricolazioni non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno.

Nel 2024, il saldo tra infermieri assunti e cessati è stato pari a – 359. A preoccupare, in particolare, è il dato relativo alle dimissioni inattese, con personale che si sposta verso altre regioni o dal pubblico al privato. Il governo regionale ha quindi intrapreso una riflessione a tutto campo per trovare interventi efficaci per attrarre e mantenere gli infermieri nelle strutture.

Tra le azioni attivate, un progetto sperimentale di mobilità volontaria tra le aziende ed enti del Servizio Sanitario Regionale (SSR) ha già ricevuto 474 domande da infermieri con più di cinque anni di servizio, con l’obiettivo di valorizzare le preferenze dei professionisti e promuovere una gestione integrata delle risorse umane. Nelle prossime settimane sarà rilanciata la campagna digitale “Diventa infermiere: al centro della sanità”, già sperimentata nel 2024, per raccontare il valore della professione ai giovani. Inoltre, sono stati attivati sportelli psicologici in ciascuna azienda sanitaria per contrastare i fenomeni di burnout e stress lavoro correlato.

Un impegno importante prosegue anche sul versante contrattuale: proprio ieri si è svolto il primo incontro tra il governo regionale e le organizzazioni sindacali della dirigenza sanitaria e del comparto per l’applicazione della Legge Regionale n. 26 del 2024, che prevede un significativo incremento dei fondi contrattuali per il personale del Servizio sanitario regionale, pari a 51 milioni di euro all’anno per tre anni. Queste risorse, destinate anche agli infermieri, mirano a valorizzare le condizioni di lavoro attraverso strumenti innovativi, premi di risultato, indennità specifiche e misure di welfare integrativo. Il confronto proseguirà il 28 luglio, con l’obiettivo di definire rapidamente gli indirizzi operativi per la contrattazione integrativa aziendale.