Detenuto dà fuoco alla cella, paura nel carcere di Vicenza. Quattro agenti in ospedale per intossicazione

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Grande paura questa mattina introno alle 11,30 nel carcere di Vicenza per un incendio appiccato da un detenuto: l’intervento rapido della polizia penitenziaria, che è riuscita ad aver ragione delle fiamme – nonostante l’impianto antincendio non funzionasse a dovere – , ha evitato conseguenze drammatiche prima che l’arrivo dei Vigili del fuoco completasse il lavoro di spegnimento.

Ad appiccare l’incendio era stato un detenuto extracomunitario, che ha dato fuoco alla propria cella nella quarta sezione del vecchio padiglione della Casa Circondariale. Le fiamme e soprattutto il denso fumo hanno consigliato l’immediata evacuazione della sezione. I detenuti sono stati fatti uscire nell’area passeggi, mentre il piromane, che si era chiuso in bagno, è stato messo in sicurezza dagli agenti. Quattro agenti penitenziari adoperatisi per salvare il detenuto e per l’evacuazione della sezione sono stati ricoverati per accertamenti al pronto soccorso per un principio di intossicazione, mentre non è stato necessario il ricovero per il responsabile dell’incendio, che è stato visitato dal medico di guardia e trovato in buone condizioni.

Dopo un sopralluogo, i Vigili del Fuoco di Vicenza hanno certificato l’agibilità della struttura, tranne la cella da cui è partito l’incendio, ed i detenuti sono stati fatti rientrare nelle proprie celle.

Sull’episodio è intervenuto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Joe Formaggio, il quale ha innanzitutto ringraziato gli agenti intervenuti: “Esprimo la mia piena vicinanza agli agenti della Polizia penitenziaria rimasti intossicati oggi durante l’intervento per spegnere l’incendio nel carcere di Vicenza. È grazie alla loro prontezza e professionalità se si è evitato il peggio”.

Formaggio ha poi sottolineato come l’episodio sia l’ennesimo sintomo di un malessere del sistema carcerario, a livello di strutture e di personale, che non può essere ignorato: “L’episodio, provocato da un detenuto già noto per comportamenti problematici, riporta all’attenzione le difficoltà operative e organizzative che affliggono il sistema penitenziario. Il carcere di Vicenza si trova da tempo in una condizione critica con organici ridotti e strutture da aggiornare. Quanto accaduto oggi dimostra ancora una volta l’urgenza di intervenire per tutelare la sicurezza di chi lavora in un contesto delicato e ad alto rischio. È necessaria di una programmazione mirata e il suo impegno a livello istituzionale: mi farò portavoce di queste criticità in sede regionale e politica, con l’obiettivo di sensibilizzare il Governo e il Ministero della Giustizia affinché siano messi in campo strumenti, risorse e interventi strutturali. La sicurezza di chi opera quotidianamente nel carcere deve tornare una priorità”.