Dalla cocaina ai mattoni, passando per conti esteri e società immobiliari: è il percorso del denaro illecito che le Fiamme Gialle di Verona hanno tracciato e bloccato nell’ambito di una vasta operazione contro il riciclaggio internazionale, che ha portato oggi al sequestro preventivo di beni per oltre 4 milioni di euro, riconducibili a una nota famiglia criminale albanese di Elbasan. L’attività è stata condotta in sinergia con la Procura di Verona, la Procura Speciale SPAK albanese e il National Bureau of Investigation (BKH) di Tirana.
L’indagine, coordinata sul piano internazionale, ha individuato un articolato sistema di reinvestimento in Italia dei proventi del narcotraffico transnazionale, in particolare cocaina importata dal Sud America. Il cuore dell’operazione economica era una società immobiliare veronese destinataria di anomali flussi bancari provenienti da un’impresa albanese formalmente operante nel settore ortofrutticolo, ma in realtà controllata da due fratelli a capo del clan criminale.
Tra i beni sequestrati figurano un complesso immobiliare a Nogarole Rocca e un fabbricato a Verona composto da oltre 30 unità (uffici e negozi), dati in locazione a ignari affittuari. I canoni di affitto, prima bonificati su conti esteri del clan, verranno ora riscossi da un custode giudiziario. L’amministratore della società, una cittadina albanese, e il marito – legato al narcotraffico – risultano “a libro paga” del sodalizio, e per questo coinvolti nei sequestri.
Il sequestro colpisce beni mobili, immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie. Contestualmente sono state eseguite perquisizioni e raccolti ulteriori elementi probatori. Uno dei due fratelli è attualmente detenuto in Belgio, arrestato a Verona nel 2024 in esecuzione di un mandato di cattura europeo per omicidio di un rivale, mentre l’altro è latitante. Entrambi sono accusati anche in Albania di omicidio premeditato, traffico internazionale di stupefacenti, riciclaggio e corruzione.
L’operazione, che si avvale anche del supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) della Guardia di Finanza e dell’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Tirana, testimonia la rilevanza della cooperazione internazionale nel contrasto ai patrimoni illeciti e all’infiltrazione criminale nell’economia legale.
Il sequestro avviene in fase di indagini preliminari: le accuse restano da confermare in sede giudiziaria e vale, per tutti gli indagati, la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva.