Emergenze ambientali nel Vicentino: Masolo (Europa Verde) attacca il progetto Silva e denuncia danni alla biodiversità

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Renzo Masolo caccia Acquedotto anti-Pfas Montagnana
Renzo Masolo

Il Vicentino si conferma teatro di diverse emergenze ambientali, su cui il consigliere regionale Renzo Masolo (Europa Verde) sta accendendo i riflettori attraverso interrogazioni e denunce. Tra le preoccupazioni principali del territorio, il progetto Silva emerge per la sua rilevanza e le vaste implicazioni.

Il progetto Silva prevede un nuovo impianto industriale nell’area ex Safond-Martini, situata tra i comuni di Montecchio Precalcino e Villaverla. L’impianto, una piattaforma multifunzionale per il trattamento e il recupero di rifiuti sanitari e di sabbie di fonderia, sorgerebbe in una zona caratterizzata da estrema vulnerabilità idrogeologica, essendo collocata in un’area di ricarica della falda.

Masolo ha puntato il dito sulla “lunghissima collezione di pareri negativi” già espressi da numerose autorità ed enti, tra cui ATO Bacchiglione, ViAcqua, AcegasApsAmga, UNESCO, LIPU, ISDE – Medici per l’ambiente, Legambiente, e numerosi comuni, inclusi Dueville, Creazzo, Monteviale, Monticello Conte Otto, Padova, Abano Terme, Piove di Sacco. A questi si aggiungono esperti e docenti universitari, tra i quali il Premio Nobel per l’acqua 2023, Andrea Rinaldo. Il consigliere si chiede quale posizione assuma oggi il sindaco di Montecchio Precalcino, di fronte a un simile coro di “no”, invocando l’adozione della posizione espressa fin da subito dai cittadini e dal Comitato “Tuteliamo la Salute”.

Un’altra istanza ambientale che preoccupa Masolo riguarda le casse di espansione. Queste infrastrutture, in particolare quelle realizzate su terreni agricoli, tendono a trasformarsi in importanti oasi di biodiversità, colonizzate da numerose specie animali e vegetali, creando ecosistemi vitali per il territorio. Purtroppo, Masolo ha denunciato un grave episodio avvenuto nella cassa di espansione sul torrente Riale, nel comune di Colceresa, realizzata dal Consorzio di Bonifica Brenta per salvaguardare un tratto della superstrada Pedemontana veneta. Nei giorni scorsi, è stata eseguita una “trinciatura” con mezzi meccanici che ha gravemente danneggiato la vegetazione e causato la morte di molti animali. Questa operazione, secondo Masolo, non trovava giustificazioni di natura idraulica, rendendo l’amarezza per i danni arrecati ancora più grande.

Masolo ha definito inaccettabile che sfalci invasivi come questo, spesso realizzati con risorse regionali, avvengano senza tener minimamente conto degli effetti su questi ecosistemi, soprattutto durante il periodo della riproduzione per molte specie. La sicurezza idraulica, ha sottolineato il consigliere, non può avvenire a discapito della flora e della fauna, specialmente se esistono alternative meno impattanti nella gestione di queste aree. Per questo motivo, ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale per sapere se modalità di intervento analoghe siano seguite e diffuse in altri Consorzi di bonifica e quali indicazioni la Giunta Regionale intenda fornire per garantire il contemperamento tra obiettivi di tutela del valore naturalistico e le esigenze di manutenzione delle casse di espansione.

Queste due vicende evidenziano la complessità delle sfide ambientali che il Vicentino si trova ad affrontare, tra nuove infrastrutture e la gestione del territorio esistente, richiedendo un’attenzione costante e un equilibrio tra sviluppo e tutela dell’ecosistema.