Zaia: “Dalla Corte dei Conti la conferma: Veneto regione virtuosa”. Le opposizioni: “Evidenziate criticità, è ora di cambiare rotta”

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Corte dei Conti Veneto
La seduta della Corte dei conti, tenutasi a Palazzo dei Camerlenghi a Venezia

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha commentato con soddisfazione il giudizio di parificazione sul rendiconto generale regionale dell’esercizio finanziario 2024, deliberato in Camera di consiglio a margine della seduta della Corte dei conti, tenutasi questa mattina a Palazzo dei Camerlenghi a Venezia. “Dal 2014 – ha dichiarato Zaia – l’appuntamento con la parifica del rendiconto è il banco di prova annuale con la verifica della gestione economica e patrimoniale dell’amministrazione regionale. Il giudizio della Corte dei conti è la conferma, autorevole e oggettiva, della virtuosità della Regione del Veneto”. Zaia ha sottolineato come il Veneto abbia mantenuto i conti in ordine, con un avanzo di oltre 2,1 miliardi di euro e un netto miglioramento del disavanzo, riuscendo a garantire servizi di alta qualità ai cittadini senza aumentare le tasse. “Dal 2010 non applichiamo aumenti sull’addizionale regionale IRPEF: una scelta che lascia nelle tasche dei veneti circa 900 milioni l’anno, garantendo servizi eccellenti, a partire dalla sanità, dove siamo primi in Italia per rispetto dei livelli essenziali di assistenza”.

Luca Zaia
Luca Zaia durante il suo intervento alla Corte dei Conti

Il giudizio favorevole della Corte dei Conti, sottolinea ancora il presidente del Veneto, evidenzia un’amministrazione attenta alla sostenibilità e alla corretta gestione delle risorse pubbliche. Zaia ha rimarcato come la continua collaborazione tra Regione e Corte consenta di monitorare in tempo reale come vengono spese le risorse pubbliche. “Dalle Olimpiadi alla Pedemontana; dalla sanità al sociale: la cosa certa è che i numeri non mentono e questa parifica dà dimostrazione che il Veneto non chiede privilegi e assistenzialismo, ma riesce a governare con le risorse proprie, con autonomia e responsabilità. E il giudizio di oggi è un altro punto a favore del Veneto che da 14 anni dimostra di avere i conti in ordine”.

Durante il contraddittorio, la Corte ha evidenziato come il 2024 si sia chiuso con un avanzo di amministrazione di oltre 2,1 miliardi di euro, accompagnato da un fondo di cassa in crescita e pagamenti effettuati con circa 18 giorni di anticipo rispetto alle scadenze. La spesa pubblica si è dimostrata ben mirata e gestita attraverso un apparato amministrativo efficiente e snello, senza compromettere gli investimenti strategici, con oltre 1,3 miliardi di euro già impegnati nel PNRR.

Tra i principali dati certificati, la Corte dei Conti ha evidenziato: un calo continuo del debito dal 2014, una delle più basse spese di funzionamento tra le Regioni a statuto ordinario, un sistema sanitario in equilibrio da 13 anni consecutivi, pagamenti più veloci rispetto al resto d’Italia (secondi solo alla Lombardia), una elevata capacità di riscossione delle entrate (75%) e un uso efficiente dei fondi europei.

luca Zaia
Luca Zaia al termine del suo intervento alla Corte dei Conti

Zanoni e Masolo (Europa Verde): “Giudizio di parifica impietoso sulla gestione della Regione Veneto. È ora di cambiare rotta”

Totalmente opposto rispetto a quanto riferito da Zaia è quanto sostenuto dei consiglieri di Europa Verde Andrea Zanoni e Renzo Masolo, che parlano di analisi severa da parte della Corte dei Conti, che mette in luce gravi criticità ambientali, finanziarie e infrastrutturali. “La Corte dei Conti è stata impietosa – spiegano Zanoni e Masolo – soprattutto per quanto riguarda il mancato raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. L’uso eccessivo di fertilizzanti in agricoltura non biologica, in particolare i liquami degli allevamenti ricchi di nitrati, sta compromettendo la qualità delle acque. A ciò si aggiunge un tasso di impermeabilizzazione e consumo di suolo allarmante, che cresce dell’1,7%, mentre la popolazione cala del 7%, in netto contrasto con l’obiettivo ONU che prevede un equilibrio tra sviluppo e demografia.” Ormai irraggiungibile l’obiettivo ‘zero vittime sulle strade entro il 2025’, la Corte, continuano i due esponenti EV, ha evidenziato il superamento dei limiti di PM10 in numerose occasioni, con gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini. A questo si aggiunge il problema del sovraffollamento carcerario, ancora irrisolto.

“Sul fronte finanziario, – precisano i consiglieri – il Procuratore regionale della Corte, Paolo Crea, ha segnalato un indebitamento regionale pari a 2,2 miliardi di euro.” A preoccupare sono la Superstrada Pedemontana Veneta e le Olimpiadi. “Il risultato economico del 2024 – concludono Masolo e Zanoni – è negativo per 30,3 milioni di euro, portando il deficit complessivo al 31 dicembre 2024 a 150,3 milioni di euro. Non è tutto oro quello che luccica. La Regione Veneto presenta gravi criticità ambientali. Le leggi attuali sono inadeguate e favoriscono l’espansione di poli logistici e nuove infrastrutture stradali che aumentano l’impermeabilizzazione del suolo e le temperature locali. Serve un cambio di rotta deciso. I cittadini hanno l’opportunità di attuarlo con le prossime elezioni”.

Camani (Pd): “Bilancio in ordine, ma emergono tre pesanti eredità per il futuro”

Secondo Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale, anche se il giudizio della Corte dei Conti parla nel complesso di un bilancio regionale in ordine e di equilibri rispettati, sarà inevitabile e doveroso affrontare tre pesanti eredità per il futuro che emergono dall’analisi della magistratura contabile: “Il primo nodo evidenziato dalla relazione – spiega la capogruppo Pd – riguarda le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Sul fronte finanziario, si segnala il rischio di dover versare le somme accantonate a garanzia del disavanzo della Fondazione, cosa che appare sempre più probabile. Con in più la grande incognita connessa ai costi di gestione degli impianti sportivi realizzati, a partire dalla pista da bob. Ma il campanello d’allarme suona anche per quanto riguarda le infrastrutture, perché la realizzazione delle varianti sembra tutt’altro che certa. La seconda preoccupazione riguarda ovviamente i conti della Pedemontana Veneta. Mentre il presidente Zaia, nel suo intervento, ha raccontato numeri fantasiosi, la Corte rileva che su questo punto la preoccupazione è alta, perché le previsioni del Terzo atto convenzionale non tornano. Infine le liste d’attesa. Anche su questo terreno – aggiunge Camani – dalla Corte sono arrivate parole di verità, definendo come scelta discutibile della Regione quella di assegnare una quota rilevante delle risorse nazionali straordinarie al privato accreditato. Insomma – conclude Camani – sembra evidente che chi ha lavorato per chiudere questo bilancio 2024 lo abbia fatto consegnando ai successori una serie di nodi gravosi e irrisolti”.

Pavanetto (FdI): “Ottimo risultato di buon governo. A sinistra sono capaci solo di fare danni al Veneto e ai veneti a suon di no”

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale Lucas Pavanetto, nel sottolineare positivamente l’approvazione del rendiconto regionale da parte della Corte dei Conti, accusa la sinistra di fare polemica poco costruttiva.  “Il giudizio espresso dalla Corte dei Conti – spiega Pavanetto – non si limita ad una certificazione di correttezza ma leggendo i dati conferma anche l’efficienza e la brillante gestione di governo di una regione complessa ed importantissima come il Veneto, su tantissimi punti strategici. A partire dal debito, in calo continuo dal 2014, all’aver rilevato una delle spese di funzionamento più bassa tra le Regioni a Statuto ordinario e senza dimenticare che abbiamo un Sistema sanitario efficientissimo ed in equilibrio da 13 anni consecutivi. Tutti dati, questi, che sono stati certificati dalla Corte e che confermano ancora una volta come il Veneto guidato dal Centro destra è e rimane una delle regioni più competitive d’Italia. Spiace per l’opposizione che con questo passaggio della Corte viene smentita su tutti i fronti quando straparla di malgoverno o critica senza ragione la maggioranza. Se da parte loro ci fosse più collaborazione, i risultati forse potrebbero anche addirittura migliorare, ma questa alta eccellenza gestionale raggiunta che ci vede tra le migliori Regioni d’Italia parla comunque da sola e rappresenta il miglior risultato certificato, concreto e possibile da presentare ai cittadini e agli elettori”.