Cristina Guarda (Verdi-AVS): dalla TAV ai PFAS, le posizioni dell’eurodeputata vicentina su ambiente e attualità

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Cristina Guarda
Cristina Guarda

L’eurodeputata vicentina Cristina Guarda (Verdi-AVS) si è pronunciata su diverse questioni di attualità che toccano da vicino il territorio veneto, con riflessi anche sul piano nazionale ed europeo. Le sue dichiarazioni spaziano dalla tutela ambientale alla politica estera, fino alle normative agricole.

TAV a Vicenza: difesa dei boschi e solidarietà alla protesta

tav ca alte boschi no proteste cristina guardaGuarda ha espresso la sua ferma solidarietà alle cittadine e ai cittadini di Vicenza che nelle scorse ore, in modo pacifico e nonviolento, hanno manifestato per salvare i boschi minacciati dal cantiere della TAV.

Ha dichiarato: “Sostengo con forza la richiesta di salvaguardare il bosco Lanerossi e l’area boschiva di Ca’ Alte, a Vicenza Ovest, avanzata anche dall’amministrazione comunale nei confronti di Rfi e Iricav Due”.

Per quanto riguarda la progettazione dell’opera nell’area di Vicenza Est, l’eurodeputata auspica che si opti per la cosiddetta “opzione zero” (ammodernamento della linea esistente, senza nuove infrastrutture, ndr), già sottoposta al Governo dal sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai. Ha concluso sottolineando la necessità di “difendere ogni centimetro di verde”, evidenziando come il Veneto sia la seconda regione per consumo di suolo e i danni prodotti dal cemento in un contesto di crisi climatica.

Cristina Guarda sui PFAS: l’allarme sul TFA e la posizione della Commissione UE

Il tema dei PFAS, inquinanti persistenti che da anni affliggono il Veneto, è un altro punto focale dell’intervento di Guarda. L’eurodeputata ha denunciato una posizione che definisce “antiscientifica” della Commissione europea riguardo al TFA (acido trifluoroacetico), un “inquinante eterno” derivante dalla degradazione di pesticidi e gas fluorurati.

Sul tema era intervenuto anche il collega di partito e consigliere regionale subentrato al suo posto, Renzo Masolo (leggi qui).

Guarda ha affermato: “L’intenzione di non considerare il TFA, un ‘inquinante eterno’, nei limiti di legge previsti dalla direttiva acque potabili è priva di fondamento, cambia le carte in tavola ed espone i cittadini europei a gravi rischi per la salute“. Ha precisato che la Commissione, pur consapevole delle preoccupazioni sulla diffusa presenza di TFA, ha sostenuto che questa molecola non sia esplicitamente inclusa nel parametro “PFAS – totale” della direttiva e debba essere misurata separatamente. Questa interpretazione, secondo Guarda, contraddice la norma europea, che per definizione include tutte le sostanze PFAS nel parametro totale.

Gaza: il dramma dei bambini e la richiesta a Meloni di dissociarsi da Donazzan

Cristina Guarda è intervenuta anche sulla situazione a Gaza, criticando duramente alcune dichiarazioni politiche. Ha chiesto alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di chiarire se le “inaccettabili dichiarazioni dell’eurodeputata di Fratelli d’Italia, Elena Donazzan“, rappresentino la linea del suo partito, in riferimento all’azione militare israeliana a Gaza (approfondisci).

Guarda ha espresso il suo dolore per “gli oltre cinquantamila bambini uccisi o gravemente feriti a Gaza dall’esercito israeliano”, interrogandosi retoricamente se fossero “scudi umani”. L’eurodeputata ha aggiunto che “per fermare la strage dei bambini a Gaza va fermato il criminale di guerra Netanyahu” e ha criticato chi ha trasformato il Parlamento europeo in “un megafono della disumanità, chiamando ‘coraggio’ l’annientamento di un popolo”, sottolineando che il vero coraggio risiede altrove: nelle madri che partoriscono senza elettricità, nei bambini che studiano sotto i droni e nella speranza tra le macerie.

UE: la spinta per la canapa legale e una soglia unica di THC

Infine, Cristina Guarda si è espressa a favore della legalizzazione della canapa industriale in tutta l’Unione Europea. Ha dichiarato: “Da Bruxelles arriva finalmente un posizione chiara, che riconosce il valore economico, agricolo e industriale di una filiera che va sostenuta con norme certe e armonizzate”. L’eurodeputata è stata tra le promotrici degli emendamenti alla base del compromesso votato in commissione Agricoltura nell’ambito del rapporto d’iniziativa sulla nuova PAC, che stabilisce che “la coltivazione, raccolta, trasformazione e commercializzazione dell’intera pianta di canapa per fini industriali devono essere legali in tutta l’UE”.

Questo rappresenta un passo avanti decisivo per il settore, con il Parlamento che riconosce il valore della coltivazione dell’intera pianta e chiede una soglia unica di 0,5% di THC a livello UE. Guarda auspica inoltre l’approvazione di un suo emendamento presentato a maggio, nell’ambito delle nuove misure dell’Organizzazione Comune di Mercati agricoli (OCM), per introdurre una chiara definizione del fiore di canapa come prodotto agricolo, il che annullerebbe immediatamente gli effetti del decreto sicurezza e offrirebbe subito una cornice legale certa alla filiera italiana.