Guida completa: il conto corrente perfetto per la tua ditta individuale tra costi e vantaggi

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Ditta individuale e gestione finanziaria
Ditta individuale e gestione finanziaria

Quando si parla di ditta individuale si fa riferimento a una forma di attività commerciale o imprenditoriale gestita da una singola persona. La ditta individuale, altrimenti nota come impresa o azienda individuale, è una delle forme più semplici e diffuse nel settore del commercio, della produzione, dell’artigianato o dei servizi. Presenta alcune similitudini con la libera professione, ma tra le due forme sussistono differenze sostanziali legate alla natura dell’attività, agli obblighi verso la CCIAA e al tipo di contribuzione INPS.

Dal momento che la ditta individuale prevede l’apertura obbligatoria della partita IVA, molti si chiedono anche se sia obbligatoria l’apertura di un conto corrente dedicato all’attività svolta, come per esempio il conto corrente BPER per ditta individuale, una soluzione “business” attivabile online che può risultare interessante anche per i liberi professionisti.

Iniziamo col dire che, fino a quando non si superano i 400.000 euro, l’apertura di un conto corrente dedicato non è obbligatoria, tuttavia, si tratta di un’opzione fortemente consigliata. Cerchiamo di capire perché.

Conto corrente per ditta individuale: quali sono i principali pro

Per quanto, come accennato, non sia prevista una norma che obblighi una ditta individuale ad aprire un conto corrente specifico per l’attività svolta, la sua apertura è consigliabile per svariati motivi.

Avere un conto corrente dedicato, infatti, permette di gestire in modo accurato le cifre in entrata e quelle in uscita.

Avendo a che fare con un conto specifico, infatti, non esisterà il problema di confusione tra entrate e uscite relative all’attività imprenditoriale e quelle personali o familiari, che saranno gestite da un altro conto corrente.

Inoltre, dal momento che sul conto business gravitano solo cifre relative all’attività d’impresa, è più semplice controllare l’andamento della propria attività.

Non si deve poi dimenticare che in caso di accertamenti da parte della Guardia di Finanza o dell’Agenzia delle Entrate, poter presentare estratti conto con movimenti che riguardano solo la ditta, rende celeri i controlli ed evita di dover fornire giustificazioni relative a voci che non riguardano l’attività aziendale.

I costi da verificare

Quando si sta considerando la possibilità di aprire un conto corrente per ditta individuale (e le stesse considerazioni valgono se si è liberi professionisti), è necessario accertarsi dei costi principali.

In primis è necessario verificare l’ammontare del canone mensile o annuale che può essere più o meno elevato. A questo proposito è opportuno accertarsi se sono attive promozioni per l’apertura entro una certa data. È possibile che il canone sia diverso a seconda delle funzionalità offerte dal prodotto.

Altra spesa da valutare è il canone della carta di debito aziendale, che alcune banche azzerano.

Per quanto riguarda i prelievi di denaro contante, di norma sono gratuiti quelli effettuati presso la filiale della banca emittente, mentre potrebbero essere previste commissioni se il prelievo viene fatto a sportelli di altri istituti.

È consigliabile verificare anche le spese per i bonifici (alcune banche azzerano le commissioni a seconda del tipo di conto scelto oppure offrono un tot mensile di bonifici a costo zero).

Altre spese da controllare sono quelle per eventuali servizi accessori, come per esempio il canone per la carta di credito, il canone POS e la consulenza online o in filiale. In molti casi, alcuni di questi servizi sono offerti gratuitamente o con costi molto ridotti.