Ieri nel comunicato dell’ufficio stampa del PD Provincia di Vicenza, in cui venivano ufficializzati i primi 7 candidati vicentini al prossimo Consiglio regionale del Veneto leggevamo “Il lancio ufficiale della campagna elettorale nel vicentino si terrà venerdì 2 agosto alle ore 12:00 al bar dei Sette Santi a Vicenza, alla presenza del candidato presidente del centrosinistra Alessio Manildo.”, Alessio invece che quello che è stato annunciato da tempo come Giovanni Manildo.
Da piccola testata, con poche risorse ma attenta, come pensavamo di essere, abbiamo corretto quello che appariva come un refuso, sia pure non proprio bene augurante sulla notorietà dell’ex sindaco di Treviso, scelto o mandato (col famoso appello del generale Totò “Armiamoci e combattete”?) a cercare di conquistare, per il centro sinistra o per il campo largo che dir si voglia, un po’ di voti in più delle ultime, fallimentari, tornate delle elezioni regionali del Veneto col DNA di centro destra, dal doge Galan allo zar Zaia.
Nel correggere il refuso noi, forse presuntuosi, ci siamo anche permessi di ironizzare, sia pure con tatto, su quello che pensavamo fosse un errore scrivendo nel sotto titolo “Il 2 agosto il lancio ai Sette Santi della campagna con Manildo, Giovanni non… Alessio” e all’interno “nel comunicato stampa appare come Alessio…. Un semplice refuso o candidato confuso?”.
Ma ci dobbiamo scusare con l’estensore del comunicato stampa perché, lo attesta oggi la corazzata dei lettori berici da 65 anni in su (tra cui, anche se per dovere professionale, chi vi scrive), il Giornale di Vicenza, che fa uno scoop, che rabbia!, e ci informa (loro sono grossi e hanno accesso a fonti da noi irraggiungibili) che il candidato non è più Giovanni ma proprio… Alessio Manildo: “Il lancio ufficiale della campagna elettorale nel vicentino venerdì 2 agosto alle ore 12 al bar dei Sette Santi a Vicenza, con il candidato presidente del centrosinistra Alessio Manildo”.
Domani chiameremo Giovanni e, magari, il suo gemello Alessio per chiedere conferma. Ma che lo facciamo a fare? Siamo diffidenti o, peggio, invidiosi? Quante volte il GdV negli anni ’10 dell’attuale millennio, mentre noi ci intestardivamo a mettere in guardia i nostri 4 lettori che possedevano o volevano comprare azioni della Banca Popolare di Vicenza, rassicurava, con le sue fonti certe, “alte”, come i piani da cui provenivano e, quindi, tranquillamente “copia-incollate”, che tutto andava bene tanto da mettere in prima pagina nel 2015 “Ma vendere adesso non conviene”… quelle azioni.
Se il nostro caro, vecchio quotidiano avesse ragione lo hanno verificato, poco dopo, i suoi, allora, ancora tanti lettori. Ma i nostri 4, liberandosene o non comprando quelle azioni, hanno fatto poker!”
