
Si è presentato come un normale candidato all’esame teorico di guida per la patente B, ma ha attirato l’attenzione dell’esaminatore per due motivi: il punteggio perfetto e una certa difficoltà nel comprendere la lingua italiana. Un mix che ha fatto scattare il sospetto e, in breve, l’intervento della Polizia di Stato.
È finito nei guai un cittadino bangladese di 43 anni, residente a Padova, identificato con le iniziali H.N., che questa mattina ha tentato di superare la prova teorica per la patente di guida utilizzando un sofisticato apparato elettronico nascosto.
Alle ore 11.20 circa, su segnalazione dell’esaminatore, una pattuglia della Squadra Volanti è intervenuta presso la Motorizzazione civile di Vicenza. Alla richiesta degli agenti di mostrare eventuali dispositivi utilizzati per l’esame di guida, l’uomo ha esibito spontaneamente il suo “kit da esame”: un micro auricolare estratto dall’orecchio sinistro, due trasmettitori elettronici fissati alle braccia con nastro adesivo, una microcamera, una SIM telefonica e persino un router Wi-Fi miniaturizzato.
L’intero arsenale tecnologico è stato immediatamente posto sotto sequestro. Il 43enne è stato condotto in Questura, dove è stato denunciato in stato di libertà per reati legati all’utilizzo illecito di mezzi durante un esame pubblico (art. 1 L. 475/25) e per falsità ideologica in atto pubblico (artt. 48, 56, 480 c.p.).
La brillante performance del candidato è così terminata con un’altra prova: quella della giustizia.
Chissà se tra le domande c’era quella sulla distanza di sicurezza. Di sicuro, il 43enne non ha saputo mantenere quella necessaria… dal sospetto.