
Alleanza Verdi Sinistra (AVS) e il movimento civico Il Veneto che Vogliamo hanno annunciato un percorso comune e un rafforzamento della loro collaborazione in vista delle prossime elezioni regionali.
Nelle scorse settimane, i dialoghi e gli incontri tra le due forze hanno definito un cammino di avvicinamento, con l’obiettivo di consolidare uno spazio politico coerente capace di rappresentare un’alternativa in Veneto e di portare avanti le istanze dei territori anche a livello nazionale ed europeo.
Questa alleanza si fonda su obiettivi politico-programmatici comuni che spaziano dalla giustizia climatica, intesa come legame tra difesa ecologista dell’ambiente e giustizia sociale, alla centralità del lavoro dignitoso, con un focus su welfare universale e contrasto a precarietà, infortuni e malattie professionali. Altri pilastri fondamentali includono la cultura della pace e dell’antifascismo, la prospettiva femminista e il pieno avanzamento dei diritti civili, la giustizia territoriale per ridurre le disuguaglianze e valorizzare i beni comuni, una corretta pianificazione urbanistica per fermare il consumo di suolo, e la costruzione di una sanità pienamente pubblica al servizio del cittadino.
In Veneto, il cammino delle forze civiche e delle componenti dell’alleanza ha già trovato, negli anni, momenti di sintonia. Ora, Il Veneto che Vogliamo porta la propria esperienza civica e la vicinanza ai territori dentro AVS e le sue forze fondatrici (Europa Verde e Sinistra Italiana). Il nuovo simbolo dell’alleanza si caratterizzerà con il riferimento ai due partiti fondatori, al simbolo della Pace e alla dicitura “Reti Civiche”.
Elena Ostanel, consigliera regionale e portavoce de Il Veneto che Vogliamo, ha dichiarato: “Il nostro modo di fare politica non è mai stato neutro, penso alle tante battaglie di questi anni per la giustizia climatica e sociale, all’impegno chiaro sui diritti civili, all’attenzione alla dignità del lavoro pensando in particolare ai più giovani”. Ha aggiunto che Il Veneto che Vogliamo continuerà a lavorare per rafforzare la rete delle civiche costruita in questi cinque anni, mettendosi a disposizione “con l’esperienza di un percorso nato dal basso, per costruire insieme un’alternativa concreta per il Veneto”.
Carlo Cunegato, anch’egli portavoce de Il Veneto che Vogliamo, ha evidenziato l’impegno pluriennale del movimento: “Da anni ci battiamo in difesa della sanità pubblica, denunciando lo strisciante processo di privatizzazione dei servizi, che trasforma un diritto universale in una merce che si compra e vende nel mercato. I veneti sono costretti a pagar più di ogni altro in sanità privata. Da anni ci battiamo per la pace, contro il riarmo. Da anni ci battiamo in difesa dell’ambiente contro la miopia di Zaia, che rende il Veneto sempre primo nella triste classifica nel consumo di suolo”.
Vania Trolese, terza portavoce de Il Veneto che Vogliamo, ha concluso: “Arricchiti dall’esperienza maturata a contatto con i territori, consapevoli che unendo le forze possiamo avere nuove opportunità raccogliamo questa nuova sfida al fianco di AVS, nella coalizione progressista per Giovanni Manildo presidente”. Da parte di Alleanza Verdi Sinistra del Veneto, Luana Zanella, Enrico Bruttomesso e Marco De Pasquale hanno rimarcato che il progetto politico di AVS ha sempre avuto come bussola “l’intreccio tra giustizia climatica, giustizia sociale, pace e diritti”. Hanno infine dichiarato che il progetto politico di AVS si allarga e si rafforza, consolidandosi come “progetto animatore e cardine dell’alternativa”, per “voltare pagina” dopo anni di tagli alla sanità pubblica, consumo di suolo e grandi opere.