Sanità Veneto: la Giunta Zaia ricorre a medici stranieri per contrastare la carenza di personale

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Per far fronte alla persistente e grave carenza di personale medico che affligge il sistema sanitario, in particolare nei servizi di emergenza-urgenza e nei pronto soccorso, la Giunta Regionale del Veneto ha approvato ieri, giovedì 31 luglio 2025, un provvedimento che autorizza, in via sperimentale e temporanea, l’assunzione di medici specialisti con titolo conseguito all’estero non ancora riconosciuto in Italia.

Questa mossa, che in qualche modo ricorda le iniziative adottate da altre regioni, come la Calabria con i medici cubani, punta a garantire la continuità dei servizi essenziali ai cittadini.

L’intervento è reso possibile dall’art. 15 del DL 34/2023, convertito in Legge 56/2023, che consente alle Regioni di attivare, fino al 2027, percorsi di reclutamento temporaneo per ovviare alla grave carenza di personale sanitario. La misura è pensata come risposta alle criticità ormai strutturali che rendono difficile il reperimento di medici disponibili nelle Ulss venete.

Nei prossimi giorni, Azienda Zero emanerà un avviso pubblico rivolto a professionisti già presenti sul territorio nazionale, in possesso di permesso di soggiorno per motivi lavorativi o di cittadinanza italiana. Gli interessati potranno indicare le proprie preferenze per l’assegnazione nelle diverse aziende sanitarie. Il percorso di selezione prevede una valutazione per titoli e colloquio da parte di una commissione di esperti, che valuterà le competenze e la conoscenza della lingua italiana. Le assunzioni avverranno esclusivamente nel caso in cui le graduatorie ordinarie e quelle riservate ai medici in formazione specialistica risultino esaurite. I contratti avranno durata temporanea, fino al 31 dicembre 2027, salvo ulteriori proroghe previste dalla normativa statale.

Questo provvedimento si inserisce, inoltre, nella strategia regionale per il progressivo superamento del fenomeno dei “gettonisti”, ovvero i medici a chiamata che operano in regime libero-professionale esternalizzato. L’obiettivo è favorire forme di collaborazione più stabili e integrate con il sistema pubblico, assicurando maggiore continuità e qualità nell’assistenza, in particolare nei servizi di emergenza-urgenza e nei pronto soccorso, dove il ricorso ai “gettonisti” è stato finora più rilevante a seguito della mancata partecipazione ai concorsi indetti da Azienda Zero.

La procedura non comporta oneri aggiuntivi per il bilancio regionale e non sostituisce i canali ordinari di assunzione, che rimangono prioritari. L’obiettivo è dare una risposta concreta e immediata ai cittadini, promuovendo parallelamente un confronto costruttivo per migliorare le regole e affrontare le sfide di lungo periodo legate alla carenza di personale sanitario.