Ucraina, Witkoff in Russia da Putin per la quinta volta: gli obiettivi dell’inviato di Trump

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(Adnkronos) – L'inviato speciale di Donald Trump Steve Witkoff è arrivato a Mosca per la sua quinta visita in Russia quest'anno, nel quadro dello sforzo del Presidente americano per gettare le basi di una veloce pace in Ucraina, prima, per trovare un escamotage per evitare una crisi fra Mosca e Washington, poi, oggi a due giorni dalla scadenza dell'ultimatum rivolto da Trump a Vladimir Putin.  Witkoff, che ha sempre incontrato Putin in queste sue missioni in Russia, è stato accolto questa mattina alle sette (ora locale) all'aeroporto Vnukovo di Mosca dall'inviato del Cremlino per gli investimenti esteri Kirill Dmitriev, capo del Fondo per gli investimenti diretti, con cui più tardi ha passeggiato nel parco di Zaryadye, accanto al Cremlino. Sobrio in questa occasione il suo ingresso nella sala dell'udienza con Putin: l'ospite americano ha contenuto la sua gestualità e si è limitato a sorridere, senza la postura calorosa che aveva caratterizzato l'incontro di San Pietroburgo dell'11 aprile – un incontro durato più di quattro ore- quando l'inviato americano era entrato alla Biblioteca presidenziale in cui lo aspettava il suo interlocutore con la mano destra sul cuore.  L'ultima missione dell'immobiliarista trasformato da Trump in negoziatore dei dossier più delicati, Medio Oriente e Ucraina, risale allo scorso 25 aprile, quando aveva discusso con Putin la ripresa dei negoziati diretti fra Mosca e Kiev. Da allora, le delegazioni si sono incontrate tre volte in Turchia, definendo accordi per lo scambio delle salme dei soldati uccisi al fronte e dei prigionieri. Questa è la quinta visita di Witkoff in Russia dall'inizio dell'anno.  
Witkoff, che non parla russo, era stato criticato anche per aver accettato un interprete del Cremlino in tre diversi incontri con Putin, il primo, l'11 febbraio a Mosca, quando il colloquio durato tre ore e mezzo aveva portato alla liberazione del detenuto americano Marc Fogel, condannato a 14 anni di reclusione in Russia per possesso di sostenze stupefacenti. Ma anche, come aveva scoperto Nbc, il 13 marzo a Mosca e l'11 aprile a San Pietroburgo, Witkoff non aveva portato il suo interprete, rompendo una tradizione diplomatica consolidata, necessaria per preparare "memcon" (memorandum del colloquio, ndr) accurati.  E non solo: l'aereo privato che l'immobiliarista aveva usato per recarsi in Russia in una di queste occasioni non sarebbe stato dotato del sistema di comunicazioni sicure del governo.  "C'è in programma un incontro con la Russia domani. Vedremo cosa succede. Definiremo poi cosa fare (sulle misure contro la Russia, ndr)", aveva affermato ieri Trump che sta pensando anche all'introduzione di sanzioni, alla scadenza dell'ultimatum, se dal Cremlino non ci saranno segnali positivi sulla strada di una pace in Ucraina, contro la 'flotta fantasma' che porta il petrolio russo eludendo le restrizioni.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)