
Il caso GPS non inciderà sui servizi: è la rassicurazione della vicesindaca e assessora al bilancio del Comune di Vicenza Isabella Sala nel tracciare il quadro dei suoi primi due anni di mandato, un biennio nel quale, tiene a ricordare, Vicenza si è attestata i tra capoluoghi veneti con minor imposizione fiscale, soprattutto per quanto riguarda l’Irpef. Il tutto mantenendo i conti in ordine grazie all’attenta ricognizione delle entrate, combattendo sprechi, evasione ed elusione, secondo la regola “pagare tutti per pagare meno”.
GPS, nessun dissesto in vista, aspettando che il recupero crediti faccia il suo corso
L’assessore Sala si è soffermata sulla rescissione del contratto con GPS, gestore della sosta urbana e sulle possibili conseguenze sui conti comunali: «Il tema è stato affrontato dalla Ragioneria destinando l’avanzo residuo per circa 2,3 milioni di euro per incrementare il fondo svalutazione crediti dell’ente, che comunque ammonta a quasi 28 milioni di euro. Nell’ultimo rendiconto è stato inoltre stanziato un fondo contenzioso per 1,82 milioni di euro, mentre il saldo di cassa nella tesoreria è pari a 77.774.374,97 euro al 30 giugno. Cifre che dimostrano che non ci sarà alcun dissesto, né ci saranno problemi di liquidità». Ovviamente l’auspicio è che subentri presto un nuovo gestore e che il recupero dei crediti faccia il suo corso «per permetterci di affrontare con tranquillità anche il rendiconto dell’anno prossimo. In ogni caso questa vicenda non inciderà in alcun modo sui servizi alla cittadinanza».
Canone Unico Patrimoniale, Tassa di Soggiorno, Imu
Un margine importante di recupero delle entrate è stato individuato nel Canone Unico Patrimoniale: «Per questo – ha ricordato Sala – abbiamo avviato una mappatura dell’esistente che ha portato a riallineare i ruoli iscritti con quanto presente nel territorio. Riportando un principio di “trasparenza, equità e dando un maggiore servizio”, le entrate sono aumentate di circa 800mila euro l’anno per la sola pubblicità, e questo senza aumento delle tariffe, che rimangono molto basse nel nostro Comune”. Altre risorse sono attese dal recupero dell’evasione degli anni precedenti.
Entrate crescenti sono arrivate anche grazie all’aggiornamento dell’imposta di soggiorno per tutte le tipologie, alberghiere e extra alberghiere, e in misura maggiore per le locazioni turistiche, che sono aumentate in modo esponenziale in questi anni: 64 unità dal 2020, per un totale di 421 su 509 strutture ricettive attive. Peraltro, ha sottolineato Sala, anche con le nuove tariffe l’imposta di soggiorno a Vicenza rimane bassa, ed è considerata solo fino a 5 pernottamenti al mese, con esenzioni per minori (fino a 14 anni) e persone con disabilità.
Quanto all’Imu, che genera un gettito di 26 milioni di euro nonché 2 milioni di euro dall’attività di recupero dell’evasione, l’assessora ne ha evidenziato l’utilizzo come leva fiscale per premiare comportamenti virtuosi: «Abbiamo applicato agevolazioni per favorire nuove attività economiche, under 36, botteghe storiche, affitti agli studenti universitari: tutti modi per contribuire alla vitalità della città».
Un progetto per imprenditoria giovanile e pari opportunità
In relazione alle altre deleghe, la vicesindaca Sala ha reso noto l’esito di un bando che mette insieme lavoro e pari opportunità: «Abbiamo avuto la possibilità di sostenere l’imprenditoria giovanile grazie a fondi ANCI a fondo perduto per 70mila euro. All’avviso hanno partecipato 60 imprese, di cui 10 ammesse al finanziamento. La Camera di Commercio ha garantito il raddoppio delle risorse disponibili per le aziende selezionate portando a un massimo di 20mila euro il contributo complessivo per ogni azienda». L’età media dei vincitori è di circa 27 anni e i progetti vincenti spaziano dall’estetica alla cultura fino alla gestione del lutto e alla moda sostenibile con recupero di materiali organici. «Mettendo assieme lavoro e pari opportunità – ha aggiunto Sala – ho proposto di inserire un’azione positiva a favore delle donne, partendo dal dato oggettivo di una minore presenza di imprenditoria femminile anche nella nostra provincia». Delle dieci imprese che hanno avuto il contributo, otto hanno una quota di partecipazione femminile del 100 per cento, le altre due di almeno il 75 per cento.