
VENEZIA (ITALPRESS) – “Con due provvedimenti approvati in Giunta regionale a fine luglio e uno nella seduta di metà agosto, il Veneto compie un nuovo e importante passo verso un sistema sempre più integrato di tutela della salute, inclusione sociale e giustizia riparativa, confermando la propria capacità di coniugare sicurezza e solidarietà. L’intento è di assicurare l’accompagnamento a percorsi di responsabilizzazione e reinserimento sociale, soprattutto nelle situazioni in cui la multi problematicità e le scarse risorse della rete familiare e sociale costituiscono ostacoli al superamento di una condizione di svantaggio e marginalità che rischia di perpetuare schemi comportamentali devianti”. È quanto dichiara l’Assessore alla Sanità e al Sociale della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin, in merito alle delibere approvate dalla Giunta regionale nella seduta del 29 luglio e del 12 agosto.
Il primo intervento (DGR n. 853) prevede l’attivazione in Veneto di 12 posti letto presso Comunità socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria, destinati a minori e giovani adulti autori di reato con disagio psichico e/o dipendenze. Un progetto frutto dell’Accordo di Programma tra la Regione del Veneto e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia, con una retta giornaliera di 320 euro pro-capite, equamente ripartita tra Regione (60%) e Ministero (40%).
“Si tratta – spiega Lanzarin – di un modello innovativo e ad alta intensità di cura, che integra l’intervento sanitario e quello giudiziario, offrendo ai giovani coinvolti un ambiente protetto e riabilitativo, in grado di costruire percorsi personalizzati di responsabilizzazione, terapia e recupero”. L’attuazione sarà guidata da una Cabina di regia interistituzionale che coinvolgerà il sistema sanitario regionale, il Ministero della Giustizia e gli enti gestori dei servizi, per monitorare costantemente il funzionamento e garantire qualità, coerenza ed efficacia del progetto.
Il secondo provvedimento (DGR n. 855) riguarda invece l’approvazione dello schema di Convenzione con il Ministero della Giustizia per l’attuazione del progetto AMA ES Veneto, finanziato con oltre 2 milioni di euro di fondi europei (FSE+ e FESR). L’intervento è rivolto a persone in uscita da istituti penitenziari o in esecuzione penale esterna, per accompagnarle verso il reinserimento sociale, abitativo e lavorativo.
“Con questo progetto – evidenzia l’assessore Lanzarin – diamo risposte concrete a una realtà sempre più complessa. I numeri parlano chiaro: nel 2024 sono stati oltre 15.800 i soggetti in carico agli uffici di esecuzione penale esterna del Veneto, con un incremento del 45% delle misure alternative dal 2018. Di fronte a questi dati, il nostro compito è creare reti capaci di offrire reali opportunità di riscatto e prevenzione del disagio”.
Il progetto prevede, tra le principali azioni: misure di sostegno abitativo temporaneo per oltre 130 mila euro; reti locali di sportelli multiservizi (420 mila euro); formazione professionalizzante, tirocini extracurriculari e attività di pubblica utilità; animazione culturale, sociale e ambientale come leve per il coinvolgimento attivo dei beneficiari. Il progetto si svilupperà nel triennio 2026-2028, coinvolgendo fino a 180 persone l’anno, con un impatto significativo sulla riduzione della recidiva e sull’inclusione dei soggetti più fragili. Il “cerchio” si è chiuso nei giorni di Ferragosto con l’approvazione di un terzo provvedimento con il quale la Giunta regionale, su proposta della stessa Lanzarin, dà il via libera allo schema di Convenzione con la Direzione Generale per il Coordinamento delle Politiche di Coesione del Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica della Giustizia, per l’attuazione del progetto AMA DE, presentato dalla Direzione Servizi Sociali della Regione in collaborazione con la Direzione Lavoro, in qualità di capofila di partenariato, anche con le articolazioni della giustizia regionale e Anci Veneto in risposta all’avviso pubblico “Una Giustizia più Inclusiva” finanziato dal Programma Nazionale Inclusione e Lotta alla Povertà 2021-2027.
“Con questo progetto, che ci è stato finanziato con 3 milioni 038 euro – dice Lanzarin – si potranno attuare modelli di intervento per l’inclusione attiva dei detenuti, altro elemento rilevante di questo nuovo approccio a tali problematiche”. L’intero provvedimento e lo schema di convenzione sono stato pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione – BUR. “Questi interventi – conclude Lanzarin – rappresentano l’idea di un Veneto che non lascia indietro nessuno, che costruisce ponti tra i mondi della salute, della giustizia e dell’inclusione sociale. Solo una comunità che sa rigenerare il legame sociale è una comunità davvero sicura, giusta e solidale”.
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(ITALPRESS).