
È stato dimesso questa mattina dall’ospedale di Treviso il direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana, Carlo Bramezza, aggredito nella serata di ieri mentre passeggiava nel centro storico della sua città. Bramezza aveva trascorso la notte in osservazione al Pronto soccorso, in via precauzionale, dopo essere stato colpito da un uomo che si era avvicinato a lui in bicicletta e lo aveva attaccato all’improvviso, senza motivazioni apparenti.
Il manager sanitario trascorrerà ora alcuni giorni di convalescenza nella propria abitazione, da dove, ha assicurato, continuerà comunque a seguire le attività dell’azienda. «Vorrei innanzitutto ringraziare quanti in queste ore hanno voluto esprimermi la loro vicinanza e solidarietà – ha dichiarato –. È incredibile che un fatto del genere sia accaduto nella “mia” Treviso, anche perché se la vittima fosse stata una persona anziana le conseguenze sarebbero state ben più gravi. Ringrazio le forze dell’ordine, il SUEM e tutta l’equipe sanitaria che mi ha seguito».
La solidarietà del territorio
Non si è fatta attendere la reazione istituzionale. I sindaci dei Distretti 1 e 2 dell’Ulss 7, Cristina Marigo (Schio) e Nicola Finco (Bassano del Grappa), hanno espresso «profonda solidarietà» al direttore generale: «Un gesto vile e assurdo che colpisce non solo la persona, ma anche l’istituzione che rappresenta. La sua dedizione e la sua professionalità sono punti di riferimento per il nostro sistema sanitario».
Anche dal Consiglio regionale è arrivato un messaggio di vicinanza. La consigliera della Lega – Liga Veneta Milena Cecchetto ha definito l’episodio «gravissimo e inaccettabile»: «Serve più rispetto per le persone e per chi lavora al servizio della comunità. Mi auguro che il responsabile venga individuato al più presto».
Indagini in corso
Sull’aggressione indaga la polizia di Treviso, che sta raccogliendo testimonianze e verificando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per risalire all’identità dell’uomo in bicicletta che ha colpito Bramezza.
Intanto dal territorio arriva un messaggio unanime: condanna ferma della violenza e vicinanza al direttore generale, con l’auspicio che possa tornare presto al suo lavoro a pieno ritmo.