Elezioni Regionali Veneto: il nodo Zaia e la rincorsa dei nomi nel centrodestra. Se fosse Fontana?

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Il “nodo” della successione di Luca Zaia alla guida del Veneto, in vista delle elezioni regionali, continua a tenere banco nel dibattito politico, con il centrodestra alla ricerca di un nome di peso che possa raccogliere l’eredità del governatore uscente.

Zaia, non ri-candidabile per i noti motivi legati al terzo mandato, ha commentato la situazione a margine della presentazione del suo libro a Mestre, ribadendo l’importanza della sua lista civica e lanciando una punzecchiatura alla coalizione.

La mia lista non è mai stata un soggetto politico“, ha detto Zaia (come riportato da Il Corriere del Veneto), aggiungendo che “certo, limerebbe voti a destra ma anche a sinistra. Alle ultime elezioni ha dimezzato i consensi del Pd, però è vero che la lista Zaia porta a votare cittadini che altrimenti non votano, questo va considerato“. Zaia ha sottolineato il consenso ottenuto alle ultime elezioni, affermando: “Io sono stato eletto con il 77% dei voti, una cosa mai vista“.

Il presidente pro tempore si dice d’accordo con la scelta di un nome condiviso dalla coalizione, pur manifestando una certa impazienza per i tempi prolungati. Il “tavolo nazionale“, secondo lui, “pare sia andato in ferie“. Il prossimo incontro tra i leader di maggioranza, che non si terrà nel Consiglio dei ministri di giovedì, è atteso come l’occasione decisiva per annunciare le candidature, mettendo fine a ipotesi e “fumate nere”.

In questo scenario, la Lega rivendica il diritto alla continuità, spingendo per un altro leghista come Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta. Dal canto suo, Fratelli d’Italia forte dei suoi consensi, non nasconde le proprie ambizioni per la carica. Nelle ultime ore, a sorpresa, è spuntata l’ipotesi di Lorenzo Fontana, attuale presidente della Camera. A tal proposito Zaia ha commentato: “Abbiamo tanti ragazzi in gamba. Lorenzo ha molta esperienza, ma anche Alberto Stefani ha molte competenze, bisognerà capire il punto di caduta del tavolo nazionale“.

Dalla sua parte, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso oggi la convinzione che cambiare lo schema di un centrodestra a guida leghista in Veneto sarebbe “un errore”, come dichiarato in una intervista alSussidiario.net in occasione del Meeting di Rimini. Il Veneto è infatti un “esempio di eccellente governo”, secondo Salvini, che confida in un accordo “chiaro al più presto” con gli alleati.