
Il Tar del Veneto ha sospeso parti del calendario venatorio regionale 2025/26, approvato lo scorso 11 giugno in tema di caccia. La decisione, presa in seguito a un ricorso di cinque associazioni animaliste, blocca l’attività di caccia nei valichi montani per proteggere gli uccelli migratori e riduce il numero di capi abbattibili per l’allodola e il moriglione.
L’ordinanza del Tar, emessa il 5 settembre, sospende l’imminente esercizio della caccia nei valichi montani e nelle Zone di protezione speciale.
Inoltre, dimezza il carniere per l’allodola, consentendo l’abbattimento di non più di cinque capi al giorno e 25 a stagione. Sospeso completamente, invece, quello per il moriglione, ritenendo impossibile rispettare il tetto massimo di 2.472 esemplari abbattibili in tutto il Veneto.
Il ricorso era stato presentato da Lega abolizione caccia, Lndc, Lav, Lipu e Oipa. Il Tar esaminerà nel merito altre questioni il 27 novembre, tra cui la data di chiusura della caccia per alcune specie, l’uso di munizioni al piombo e la validità degli studi regionali.
La decisione del Tar ha scatenato la reazione del consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, Andrea Zanoni, che ha definito l’ordinanza una “batosta” per la Giunta Zaia. Zanoni ha sottolineato che la giustizia amministrativa ha messo in discussione la politica venatoria della Regione, accusata di eccessiva vicinanza alle associazioni dei cacciatori e di aver ignorato i pareri dell’ISPRA. Zanoni ha ribadito che la decisione è una vittoria della legalità e di chi difende la natura.
Mentre il dibattito politico si infiamma, Joe Formaggio di Fratelli d’Italia ha voluto rassicurare i cacciatori, specialmente nel Vicentino, riguardo alla nuova legge sulla viabilità silvo-pastorale. Formaggio ha precisato che la norma non intacca i diritti di chi possiede un capanno di caccia autorizzato e non modifica le facoltà di transito o sosta. Ha ribadito che la caccia da appostamento, molto diffusa nella provincia, rimane pienamente tutelata.
L’inizio della stagione venatoria 2025-26 è fissato per il 7 settembre. La Polizia Provinciale di Vicenza, in collaborazione con le associazioni venatorie, ha potenziato i controlli anti-bracconaggio.
I cacciatori nel Vicentino sono circa 11mila e la provincia ha confermato che la preapertura è consentita nei giorni 7, 10, 13 e 14 settembre, esclusivamente per alcune specie specifiche come ghiandaia, gazza, cornacchia nera e grigia e colombaccio.
La tortora comune non rientra tra le specie cacciabili. La stagione generale inizierà il 21 settembre e si concluderà il 19 gennaio 2026.