

Il cantiere della cabinovia Socrepes, già portato all’attenzione del Parlamento dal deputato dei 5 Stelle Cappelletti, è a rischio ed è un rischio: l’eurodeputata dei Verdi-AVS Cristina Guarda lo ha ribadito con una dura nota stampa, anche alla luce del cedimento del terreno a poca distanza da dove si sta lavorando. Un problema che, ha sottolineato, non costituisce certo una sorpresa: «Quello che sta accadendo a Socrepes – ha dichiarato – era stato previsto: un terreno fragile e argilloso si è aperto con una crepa di 15 metri nei pressi del cantiere della cabinovia. Non servivano grandi poteri profetici, bastava ascoltare cittadini, associazioni ed esperti che da mesi denunciavano il rischio di frane e instabilità». L’eurodeputata dei Verdi ha imputato a istituzioni e imprese di aver minimizzato il problema, accusando gli ambientalisti di voler bloccare il progresso. Ma la realtà li smentisce: «andare avanti nonostante tutto – ha ribadito – significa mettere in pericolo persone, paesaggio e un patrimonio UNESCO».
Proprio per questo Cristina Guarda ha presentato un esposto alle autorità competenti, chiedendo verifiche immediate, l’accesso agli atti e la sospensione dei lavori finché non sarà garantita la sicurezza dell’area. «È gravissimo – ha sottolineato – che davanti a uno squarcio nel terreno, con sopralluoghi in corso e residenti costretti a rivolgersi al TAR, la priorità del cantiere sia solo ‘sistemare in fretta e continuare i lavori’. La sicurezza non è un dettaglio da sacrificare sull’altare degli interessi di pochi. Se oggi le Dolomiti sono meta di turismo mondiale è perché rappresentano bellezza e natura intatta: distruggerle con opere speculative significa togliere futuro all’intero territorio. È ora di fermarsi – conclude Guarda – e di scegliere finalmente una politica che ascolti i cittadini e investa in soluzioni sostenibili e rispettose delle montagne».