Scuola, a Vicenza due visioni opposte. Rete Studenti Medi: «Vogliamo essere vento del cambiamento». Azione Studentesca: «Diventa ciò che sei»

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Scuola secondo Rete degli studenti medi del Veneto e Azione studentesca Vicenza
Scuola secondo Rete degli studenti medi del Veneto e Azione studentesca Vicenza

Con la riapertura delle scuole, anche il dibattito studentesco torna ad accendersi. A Vicenza, due realtà giovanili di segno opposto hanno inaugurato ieri l’anno scolastico con iniziative e parole d’ordine che evidenziano una frattura netta nel modo di intendere la scuola e il ruolo degli studenti.

Striscione della  Rete degli Studenti Medi del Veneto
Striscione della Rete degli Studenti Medi del Veneto

La Rete degli Studenti Medi del Veneto, con azioni e flash mob davanti agli istituti, ha rilanciato la richiesta di una scuola capace di cambiare radicalmente. «Vogliamo essere il vento che porta il cambiamento», ha spiegato la coordinatrice regionale Viola Carollo, elencando le criticità del sistema: dall’edilizia inadeguata al sistema di valutazione giudicato “anacronistico”, fino alla mancanza di strumenti per comprendere temi globali complessi come la crisi in Palestina. La Rete denuncia inoltre «una deriva autoritaria del governo Meloni», citando il Decreto Rave, il Dl Sicurezza e le recenti riforme che puniscono forme di protesta pacifica degli studenti. «Quando chiediamo ascolto – ha aggiunto Carollo – la risposta non è dialogo, ma repressione».

Azione studentesca Vicenza affigge uno striscione
Azione studentesca Vicenza affigge uno striscione

Di segno diametralmente opposto è invece il messaggio lanciato da Azione Studentesca Vicenza, che ha scelto di inaugurare il nuovo anno scolastico con una citazione di Nietzsche: “Diventa ciò che sei”. Per il movimento vicino alla destra giovanile, quella frase richiama «alla responsabilità individuale, all’autosufficienza e alla disciplina», valori ritenuti fondamentali per affrontare la scuola come occasione di crescita personale e comunitaria. Azione Studentesca annuncia un anno di attività, incontri e iniziative dedicate a promuovere il merito, la partecipazione e l’importanza della scuola come istituzione formativa.

Due visioni inconciliabili – quella che vede la scuola come luogo da trasformare radicalmente attraverso la protesta e quella che invita invece all’impegno individuale e alla valorizzazione della tradizione educativa – che rischiano di tradursi in una polarizzazione sterile. Se la scuola è davvero il terreno in cui si forma la cittadinanza del futuro, allora il passo successivo dovrebbe essere un confronto costruttivo tra idee diverse. Perché, al di là degli slogan contrapposti, la sfida comune rimane quella di garantire un’istruzione più giusta, inclusiva ed efficace per tutti.