«Il lavoro ripudia la guerra»: in piazza Castello alle 14.45 assemblea contro il riarmo in contrapposizione con l’Italia-America Friendship Festival

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Il lancio di un V-Shorad prodotto da MBDA, azienda premaita da NIAF che finanzia Italia-America Friendship Festival
Il lancio di un V-Shorad prodotto da MBDA, azienda premaita da NIAF che finanzia Italia-America Friendship Festival

Oggi, 12 settembre in Piazza Castello sindacalisti, attivisti e giuristi discutono di sciopero, obiezione di coscienza e disarmo. In contemporanea con l’Italia-America Friendship Festival, spazio alle voci dei lavoratori che rifiutano l’economia di guerra.

Vicenza si prepara a un 12 settembre di mobilitazione. In Piazza Castello si terrà alle 14:45 l’assemblea pubblica «Il lavoro ripudia la guerra» proprio mentre i palazzi della politica e dell’economia ospiteranno l’Italia-America Friendship Festival, promosso dal Comune Vicenza col contributo anche di Confindustria (e col finanziamento base di NIAF, che nella sua attività lobbistica, ha premiare figure legate all’industria bellica, come già nel 2014 a il senior vice presidente di MBDA Italia, la sussidiaria italiana del più grande consorzio europeo di produzione missilistica, che sviluppa e produce anche i V-Shorad, gli stessi schierati a Vicenza in concomitanza con l’annuncio del festival) per celebrare i 70 anni della prima base militari USA in città).

L’iniziativa – promossa da sindacalisti, giuristi e attivisti con un appello già sottoscritto da giuristi e associazioni come CEING, Associazione Comma 2, Associazione Giuristi Democratici e Pax Christi Italia – vuole riportare al centro un principio sancito dalla Costituzione: il ripudio della guerra. «Siamo convinti – si legge nell’appello trasmessoci  da USB Vicenza – che lo sciopero, la disobbedienza, l’azione collettiva e il rifiuto individuale rappresentino gli strumenti più efficaci di lotta non violenta. Solo attraverso la forza dei lavoratori e delle lavoratrici è possibile fermare i signori della guerra e contrastare la follia del riarmo».

Sul palco interverranno lavoratori di aeroporti, porti e ferrovie – nodi strategici spesso coinvolti nel trasporto di armi – insieme a rappresentanti sindacali e giuristi: Luigi Borelli (Montichiari), Carmela Peschechera (Catullo), Alessia Golisano (Ferrovie Venezia), Andrea Petrarolo (Porto di Civitavecchia), Josè Nivoi (Porto di Genova, in collegamento dalla Global Sumud Flotilla), oltre ai legali di USB e a Paola Palmieri del CNEL.

L’assemblea punta a rivendicare un nuovo diritto del lavoro fondato sulla pace, che riconosca la possibilità per ogni lavoratore di rifiutarsi di svolgere attività connesse, direttamente o indirettamente, alla produzione e al commercio di armi, venendo destinato ad attività alternative.

«La corsa agli armamenti e le spese imposte da NATO ed UE – denunciano i promotori – sono una dichiarazione di guerra: sottraggono risorse a salute, casa, istruzione, cultura e ambiente». Da Vicenza parte quindi un messaggio chiaro: sostenere la Global Sumud Flotilla e preparare uno sciopero generale contro la guerra.