Turismo Vicentino, andamento incerto. La strategia della Consulta del Territorio: lavorare in sinergia per crescere

In Camera di Commercio di Vicenza fatto il punto dei lavori della CTT. Si punta sull’offerta integrata tra mobilità lenta, enogastronomia e cultura

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Turismo a Vicenza incontro in camera di commercio
L'incontro in Camera di Commercio di Vicenza per fare il punto sulle attività della Consulta sul Turismo del Territorio

Vicenza si prepara a fare sistema per rilanciare il suo turismo, un settore in fase di crescita ma che, a differenza di altre zone del Veneto, fatica a raggiungere una dinamica significativa. Dopo un anno di lavoro, la Consulta Turismo del Territorio (C.T.T.), nata dall’accordo tra Provincia di Vicenza, le Organizzazioni di Gestione della Destinazione (OGD) Montagna Veneta, Pedemontana Veneta e Colli, Terre Vicentine e la Camera di Commercio vicentina, ha messo a punto una strategia per rafforzare l’offerta turistica locale attraverso l’individuazione di aree con maggiori potenzialità e di criticità da affrontare.

L’obiettivo principale è creare un catalogo di prodotti turistici vicentini, capace di valorizzare le peculiarità dei territori e di attrarre visitatori sia a livello nazionale che internazionale. Per fare il punto sull’attività svolta e le prossime iniziative, si è tenuto un incontro nella sede della Camera di Commercio di Vicenza, alla presenza di figure chiave come il presidente dell’Ente Giorgio Xoccato, il presidente della Provincia Andrea Nardin, il consigliere provinciale con delega al Turismo Francesco Gonzo, e il rappresentante del Destination Management Plan (DMP) provinciale, Josep Ejarque.

Analizzando i dati dell’Osservatorio Federato Turistico Regionale (OFTR), emerge un quadro in chiaroscuro. Nel secondo trimestre del 2023, il settore turistico vicentino ha registrato un aumento del fatturato dello 1,6% rispetto all’anno precedente, inferiore alla media veneta (+2,3%) e molto distante dai risultati di province come Belluno (+7,7%) o Verona (+4,6%). La performance si avvicina a quella di Treviso e di Venezia, ma riflette un tessuto imprenditoriale ancora fragile, con una forte presenza di ristorazione e assenza di grandi eventi o località balneari e montane che possano trainare la crescita stagionale.

Un elemento critico riguarda i prezzi di vendita: le imprese vicentine hanno aumentato i listini del 3,1%, il più alto della regione, probabilmente per tutelare i margini in un mercato poco vivace. Tuttavia, questa strategia potrebbe limitare la domanda se non accompagnata da una maggiore visibilità commerciale e da una forte presenza online, ancora carente nel territorio. Solo il 21,7% delle aziende del settore turistico vicentino vende i propri servizi tramite canali digitali, contro una media regionale del 27,6% e valori molto più alti a Venezia (35,2%) e Belluno (36,9%). La quota di fatturato generata online si ferma circa al 19%, ben lontana dal 37% della regione, frenando la capacità di intercettare turisti internazionali e di adattarsi rapidamente alle variazioni di domanda.

Dal punto di vista occupazionale, le prospettive sono più positive: il 10,7% delle imprese vicentine prevede nuove assunzioni in autunno, rispetto al 7,9% della media veneta, con un ruolo importante del mercato interno. Questo dato indica una certa fiducia nel settore, anche se ancora senza segnali di picchi stagionali significativi.

In sintesi, il settore turistico e della ristorazione di Vicenza si trova in una fase di transizione: crescita modesta dei ricavi, prezzi sostenuti, digitalizzazione da sviluppare e una vivacità occupazionale in aumento rappresentano le sfide e le opportunità per il futuro. La chiave per il rilancio passa attraverso il rafforzamento della presenza digitale, la creazione di pacchetti turistici mirati e una governance più coordinata tra gli attori locali.

In questo contesto si inserisce il lavoro della C.T.T., che mira a valorizzare e promuovere l’offerta turistica vicentina. L’obbiettivo è duplice: aumentare la visibilità della provincia sui mercati nazionali e internazionali e attrarre nuovi flussi di visitatori. Una delle criticità principali è la frammentazione dell’offerta e per questo si punta a costruire un sistema coeso e competitivo, attraverso la creazione di proposte turistiche trasversali che mettano in evidenza le singolarità dei diversi territori.

La strategia iniziale si focalizza su tre ambiti principali: il turismo bike e outdoor, con l’uso delle ciclovie e dei cammini; il turismo enogastronomico, che valorizza produzioni tipiche e luoghi simbolo come le malghe e il famoso baccalà alla vicentina; e il turismo culturale, con un’attenzione particolare alle ville venete e palladiane, patrimonio di inestimabile valore identitario. Le OGD lavoreranno in sinergia, sotto il coordinamento della Camera di Commercio, con un processo partecipativo che coinvolgerà gli operatori locali. Nelle prossime settimane saranno avviati tavoli di lavoro nei territori per creare un “catalogo dell’offerta” solido, identitario e rispondente ai trend del turismo contemporaneo da promuovere sui principali mercati target.