
MILANO (ITALPRESS) – “Partecipazione Russia, Bielorussia, Israele e Palestina ai Giochi? A Parigi hanno partecipato russi e bielorussi. Il comitato esecutivo esaminerà Russia e Bielorussia. Per quanto riguarda la seconda situazione, questo è un caso speciale perché abbiamo un problema con il sistema sportivo, le istituzioni e i Comitati Olimpici Nazionali. Bisogna gestire i rapporti tra due Comitati Olimpici Nazionali differenti: quello israeliano e quello palestinese, che sono entrambi conformi alla Carta Olimpica. Da un punto di vista sportivo, ciò di cui siamo responsabili, si tratta di due casi separati“. Queste le parole di Christophe Dubi, Direttore Esecutivo di Milano-Cortina 2026, nel corso della conferenza stampa tenuta in conclusione del sesto meeting della Coordination Commission del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per i Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026.
“La tregua olimpica il 19 novembre a New York? Vogliamo che sia un’occasione per staccare. Un’eventuale escalation preoccupa tutti quanti, soprattutto in concomitanza con l’organizzazione di un evento così storico. Con grande sforzo di ottimismo, cerchiamo di vedere un lato estremamente positivo: abbiamo 142 giorni in cui lo sport può provare a dare una mano, dal momento che i sistemi tradizionali non hanno dato grandi risultati. L’Executive Board del Cio tratterà sicuramente questi temi”, ha detto Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano-Cortina 2026.
“La sicurezza è un tema di grande sensibilità. Chi si occupa delle questioni tecnica solo le Federazioni Internazionali e assieme a loro dobbiamo garantire la massima sicurezza delle piste. Sulla pista di Bormio sono stati fatti ulteriori lavori dalla scorsa stagione”. Così Andrea Varnier, amministratore delegato di Milano-Cortina 2026, parlando infine della sicurezza degli impianti.
– foto xh1/Italpress –
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