
Il Parco della Pace è finalmente pronto: 65 ettari di prati, colline, canali e boschi, collaudati e certificati. Nel comunicato ufficiale (qui i dettagli) l’assessore Leone Zilio snocciola orgoglioso la fauna presente già all’inaugurazione del 27 settembre: folaghe, aironi, garzette, cormorani, cavalieri d’Italia, tartarughe, rane, libellule, pesci e piccoli mammiferi. Un catalogo naturalistico degno del WWF. Ma manca, per lo meno nell’annuncio, l’essere vivente più atteso: Francesca Albanese, l’inviata ONU annunciata a gran voce dal sindaco Possamai come ospite d’onore all’inaugurazione (leggi il nostro articolo «Inaugurazione Parco della Pace a settembre, sindaco Possamai invita Francesca Albanese: “mea culpa dialettico rispetto al Festival?”»).
Il primo cittadino, mesi fa, aveva calato l’asso dell’invito ostentato alla giurista italiana, esperta di diritto internazionale, specializzata in diritti umani e Medio Oriente, dal 2022 è relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.

Fortemente critica delle azioni compiute dal governo israeliano nella Striscia di Gaza, Albanese, fonte Wikipedia, “ha raccomandato nel suo primo rapporto che gli Stati membri delle Nazioni Unite sviluppino «un piano per porre fine all’occupazione coloniale israeliana e al regime di apartheid… Il 5 luglio 2025 viene sanzionata dal segretario di Stato USA Marco Rubio, che l’ha accusata di «fomentare l’antisemitismo, esprimere sostegno al terrorismo e disprezzare gli Stati Uniti e Israele». Amnesty International, congiuntamente alle stesse Nazioni Unite, si è espressa contro tali sanzioni, ritenendole un espediente per proteggere Israele dalle accuse e un attacco all’indipendenza e al lavoro della stessa relatrice.”
“Inviterò Albanese per dare un segnale”, disse pomposamente Giacomo Possamai, pressato dalle polemiche sull’Italia-America Friendship Festival, poi bocciato dai suoi magri risultati a fronte di una marcia di grande reazione civile risvegliata proprio dalla “provocazione” di Bulgarini & c..: sono stati 2.500 i presenti nel chiuso dei palazzi comunali, messi a disposizione gratuitamente da Possamai & c. per la tre giorni di eventi mega sponsorizzati da finanziatori in gran parte amici delle armi, e 2.500 i vicentini in marcia pacifica organizzata da volontari che credono nella dignità di una Vicenza antimilitarista .
Ma a oggi, dopo l’invito strombazzato dai comunicatori comunali a Francesca Albanese, l’unico segnale arrivato per l’inaugurazione del Parco della Pace è quello acustico delle folaghe che starnazzano nei nuovi canali. Dell’invitata, nemmeno una conferma. Forse non ha ricevuto il piccione viaggiatore, forse sta controllando il calendario, o forse – più semplicemente – non ha mai pensato di venire.
La scena ha del surreale: sabato 27 settembre si taglierà il nastro del parco più grande d’Europa in rapporto alla popolazione. Tutti pronti: i pesci fanno le prove generali di nuoto sincronizzato, le libellule lucidano le ali, le tartarughe hanno prenotato il catering. E Albanese? “Desaparecida”.
Eppure Possamai sembrava convinto: “Io posso invitare chi voglio”. Certo, come a un matrimonio in cui inviti Meryl Streep: tecnicamente puoi, ma difficilmente la vedrai seduta al tavolo dei tortellini. Ma lui, giovane, inesperto e affascinato dalla comunicazione, il mito suo e dei suoi consiglieri forse non lo sapeva: ora lo sa.
Intanto i cittadini si domandano: l’assenza dell’invitata eccellente sarà compensata da un discorso del sindaco sulle folaghe? O si farà passare l’Albanese per una nuova specie di cormorano da proteggere?
Una cosa è certa: il Parco della Pace ha già un primato. Non solo per i suoi 8 chilometri di sentieri e i 9 di canali, la compensazione (onerosissima) per aver subito la nuova base che ne ha distrutto anche la falda, ma anche per essere il primo parco inaugurato con un’ospite fantasma.