
Dopo che si è diffusa la notizia della grazia concessa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a Massimo Zen, si registrano le prime reazioni della politica in Veneto.
Come riportato da queste pagine, il presidente Mattarella, ha firmato quattro decreti di grazia, tra cui spicca quello concessa all’ex guardia giurata veneta il cui caso aveva sollevato un ampio dibattito nell’opinione pubblica.
Tra le prime reazioni, quella del consigliere regionale padovano dell’intergruppo Lega – LV Giulio Centenaro che si era speso per la causa di Zen.
“Mi sono emozionato apprendendo la notizia – ha detto -. Nel mio piccolo, con la raccolta di firme che ho organizzato e che ha avuto il successo sperato e la visita in carcere a Verona, assieme al collega Marco Dolfin, ho contributo alla concessione di grazia a Massimo Zen da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Massimo Zen ha pagato a sufficienza il suo debito con la giustizia italiana per aver tutelato la sicurezza pubblica. È diventato un simbolo per tutti noi cittadini onesti, perché crediamo nella legittima difesa. Nel giugno scorso avevo scritto al Quirinale, allegando ben 1.500 firme, chiedendo di fare qualcosa per Zen che nel frattempo aveva perso quasi 30 chili: non riusciva più a mangiare per un problema ai denti, e il giudice gli aveva negato anche il permesso per le cure.
Avevo chiesto anche l’intervento del nostro sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, padovano come me e Massimo Zen. Nella richiesta di grazia alla guardia giurata, il Quirinale ha sottolineato come sia stata concessa l’estinzione di tre anni e tre mesi della pena detentiva ancora da espiare, inoltre il presidente della Repubblica ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal Magistrato di sorveglianza, del risarcimento del danno nella somma concordata con i congiunti della vittima, e delle condizioni di salute del condannato.
“Ora per Massimo Zen si aprono le porte dell’affidamento in prova ai servizi sociali – ha concluso Centenaro – ma tornerà a casa a riabbracciare i suoi familiari. Per quel fatto la guardia giurata perse anche il lavoro alla Battistolli. Quando ieri sera l’avvocato di massimo Zen mi ha comunicato della concessione della grazia, mi sono commosso. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto e hanno firmato la petizione per far liberare Massimo Zen, dai colleghi di partito alla tanta gente comune”.
In merito, si registra anche l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Joe Formaggio.
“Ringrazio il Presidente Sergio Mattarella per la decisione di concedere la grazia a Massimo Zen. È un gesto di giustizia e di buon senso: chi si difende non può essere trattato come un criminale. – ha detto il consigliere vicentino -.
Lo dico da sempre e continuerò a ripeterlo: la difesa è sempre legittima. Lo Stato deve stare dalla parte dei cittadini onesti, non dalla parte dei delinquenti. Questa scelta restituisce dignità ai veneti che vogliono solo vivere sicuri nelle proprie case e nelle proprie comunità.
E per una volta, invece di indignarmi, festeggio: lo faccio insieme al mio amico Graziano Stacchio, simbolo della legittima difesa, che come me non ha mai smesso di credere che prima di tutto viene il diritto a proteggere sé stessi e i propri cari. Da oggi i cittadini sanno che non sono soli. E io continuerò questa battaglia in Consiglio regionale, senza compromessi e senza paura”, ha concluso Formaggio.