
“Mancano due mesi alle elezioni regionali in Veneto, e la Giunta in carica non ha ancora fornito alcuna risposta a ben 160 interrogazioni a risposta scritta che le consigliere e i consiglieri di minoranza hanno avanzato nel corso di questi anni: è un fatto inaudito, specie considerando che esistono tempi certi, ovvero solo venti giorni, tra il deposito dell’atto e la necessaria risposta dell’esecutivo”.
Così la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Erika Baldin che aggiunge: “Con l’approssimarsi delle urne, verranno trattate in aula solo le interrogazioni a risposta immediata, mentre la speranza delle opposizioni è che venga fornita una risposta scritta almeno a una parte di quelle ancora sospese.
Tra esse, un paio riguardano l’inceneritore di fanghi industriali che l’impresa Green Sludge Solution intende installare nel territorio comunale di Loreo, in Polesine: già lo scorso dicembre ero stata sollecitata da Elena Suman, coordinatrice del Movimento polesano, affinché interessassi la Regione in merito a questo progetto da 60mila tonnellate annue, in una zona peraltro tutelata dall’UNESCO come il Delta del Po.
A tale atto ispettivo non è stata ancora data alcuna risposta, e così pure a una mia analoga interrogazione del 28 maggio scorso, quando aggiungevo anche la potenziale pericolosità di un altro impianto, promosso dalla società Alchèmia, vocato a bruciare rifiuti in una frazione del comune di Adria, adiacente a Loreo.
Proprio oggi, giovedì 25 settembre – ricorda Baldin – scadono i termini per la presentazione di osservazioni al progetto relativo a Loreo, da parte di associazioni e comitati detentori di interessi legittimi: il M5S locale condivide e si riconosce in quelle circostanziate dal comitato ambientalista Opzione Zero, che già sta lottando da tempo contro l’ipotesi di erigere analoghi impianti a ridosso della laguna di Venezia.
Ciononostante, a livello istituzionale, è prioritario che la giunta Zaia si esprima anche in merito alle due interrogazioni sopra citate: non solo i termini sono largamente scaduti, ma esse erano già iscritte all’ordine del giorno delle sedute di Consiglio. La Giunta è del tutto inadempiente, e le rimangono due mesi per esporre, carte alla mano, le proprie tardive considerazioni. La sollecito a farlo, in nome della popolazione del Basso Polesine e del diritto a vivere in un ambiente non contaminato.
Le questioni sollevate dai due atti ancora inevasi riguardano, tra gli altri argomenti, rispettivamente la compatibilità dell’ipotetico inceneritore con la pianificazione ambientale del Parco del Delta e la vocazione turistica della zona, nonché se la Regione del Veneto ritenga utile acquisire le valutazioni separate dei Comuni di Loreo e Adria riguardo entrambi i progetti in itinere”.