Riforma disabilità: la provincia di Vicenza al centro della sperimentazione. Il 30 settembre parte il nuovo modello di inclusione

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La provincia di Vicenza si prepara a diventare un “laboratorio di innovazione sociale” con l’avvio, a partire dal 30 settembre 2025, della sperimentazione del nuovo modello di inclusione e assistenza per la disabilità.

L’iniziativa rientra nella riforma prevista dal Decreto legislativo 62/2024 e attuata dalla Regione Veneto, anticipando i cambiamenti che diventeranno obbligatori in tutta Italia dal 2027.

Il nuovo percorso punta a introdurre procedure più integrate, personalizzate e coordinate per garantire una presa in carico realmente incentrata sulla persona. Attualmente, nel Vicentino, sono 6.635 le persone seguite dal sistema socio-sanitario e socio-assistenziale, e su questa base si innesta l’iniziativa che mira a rivoluzionare il modo di riconoscere e affrontare la disabilità.

Riforma della disabilità in provincia di Vicenza: novità e organizzazione

La riforma introduce diverse innovazioni sostanziali:

  • Valutazione di base unificata: Sarà l’INPS l’unico ente accertatore del nuovo procedimento di valutazione di base. Per agevolare l’accesso, sono previste sedi operative anche a Marostica e Thiene, grazie a una convenzione tra Regione, INPS regionale e le Aziende ULSS 7 e 8.
  • Valutazione multidimensionale potenziata: Questa fase integrerà aspetti clinici, funzionali e sociali per definire in modo preciso e personalizzato il Progetto di Vita di ciascuna persona con disabilità.
  • Strumenti innovativi: Verrà utilizzato il WHODAS, uno strumento che offre una visione ampia della condizione individuale e introduce il principio di accomodamento ragionevole, cruciale per assicurare pari opportunità.

Il percorso varato dalla riforma della disabilità coinvolgerà una vasta rete di istituzioni: gli Ambiti Territoriali Sociali di Bassano del Grappa, Thiene, Arzignano e Vicenza, le Aziende ULSS 7 Pedemontana e 8 Berica, l’INPS regionale, oltre a scuole, Terzo Settore e servizi per l’inserimento lavorativo. Tutti questi attori lavoreranno in sinergia per mettere la persona e i suoi bisogni al centro dell’attenzione.

Per seguire l’avvio del nuovo sistema e garantire il corretto svolgimento delle pratiche, sarà istituito un Gruppo di monitoraggio che avrà il compito di rilevare eventuali criticità e valorizzare le buone pratiche, che potranno poi essere esportate come modello in altri territori. Per supportare questo cambiamento, la Regione sta inoltre progettando un piano formativo capillare rivolto a tutti i soggetti coinvolti. La formazione è considerata l’elemento strategico per consolidare la riforma e costruire una rete integrata e partecipata, capace di garantire inclusione e pari opportunità.

A riguardo, l’assessore alla Sanità e al Sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, ha dichiarato: “Si tratta di una riforma che cambierà il modo di riconoscere e affrontare la disabilità, mettendo al centro la persona e il suo progetto di vita. Un passo decisivo verso un sistema inclusivo, che valorizza le capacità di ciascuno e riconosce i bisogni individuali. Con l’avvio del nuovo percorso, la provincia di Vicenza diventerà un laboratorio di innovazione sociale al servizio delle persone con disabilità e delle loro famiglie, anticipando i cambiamenti che dal 2027 interesseranno tutto il Veneto”.

La Lanzarin ha poi concluso: “A fronte di questo significativo percorso di cambiamento, la Regione sta progettando un piano formativo capillare rivolto a tutti i soggetti coinvolti. La formazione è l’elemento strategico per consolidare la riforma: solo condividendo conoscenze e rafforzando competenze potremo costruire una rete realmente integrata e partecipata, capace di garantire inclusione e pari opportunità a tutte le persone con disabilità”.