Studente 19enne aggredito a Padova davanti al Da Vinci, il Coordinamento docenti (CNDDU): «La scuola deve restare luogo inviolabile»

L’episodio davanti all’Istituto Da Vinci, dove un giovane è stato picchiato con un manganello, scuote il mondo scolastico. Il CNDDU: «Non una semplice lite, ma una ferita alla società civile»

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Istituto Leonardo da Vinci a Padova
Istituto Leonardo da Vinci a Padova

È stato colpito con un manganello davanti all’Istituto Leonardo Da Vinci, a Padova, riportando gravi ferite al volto e al corpo. Vittima dell’aggressione un ragazzo di 19 anni, assalito da due coetanei, ora indagati per lesioni aggravate. La violenza, avvenuta a pochi passi dalla scuola, ha scosso non solo la comunità scolastica, ma l’intera città.

A intervenire con un duro commento è stato il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), che ha espresso «profonda solidarietà» alla vittima e alla sua famiglia: «Quando un ragazzo viene colpito brutalmente davanti al suo luogo di studio, non si tratta di una lite tra giovani: si incrina il diritto stesso alla sicurezza e si compromette la missione educativa della scuola».

Il presidente del Coordinamento, prof. Romano Pesavento, ha sottolineato che ogni atto violento fuori da un istituto scolastico «diventa una ferita collettiva, perché mina la fiducia nelle relazioni, nel futuro e nel valore della convivenza civile».

«Serve una risposta strutturale»

Per il CNDDU, non basta invocare emergenze: «La scuola non è un fortino da difendere con misure straordinarie, ma uno spazio che deve essere reso sicuro grazie a politiche coordinate tra enti locali, forze dell’ordine, famiglie e personale scolastico».

Accanto alla vigilanza, la richiesta è di un presidio educativo diffuso: «Un ragazzo che impara il valore della dignità umana sarà meno incline a trasformare la rabbia in violenza. È urgente inserire nei curricula scolastici percorsi di educazione ai diritti umani e alla legalità, strumenti imprescindibili per costruire comunità solidali e consapevoli».

Vicinanza alla comunità scolastica

Pesavento ha rivolto un pensiero agli studenti e ai docenti dell’Istituto Da Vinci: «La scuola deve tornare a essere percepita come luogo inviolabile, in cui si entra con la certezza di uscirne arricchiti, non spaventati o feriti. È un dovere giuridico e morale dello Stato assicurare questa protezione, senza esitazioni e senza compromessi».

Il Coordinamento ha infine invitato le istituzioni a sostenere concretamente dirigenti e insegnanti, «troppo spesso lasciati soli di fronte a problematiche che travalicano le mura della classe», ribadendo che episodi simili non possono essere archiviati come fatti di cronaca, ma devono generare risposte sistemiche e durature.