
Il destino delle prossime elezioni regionali del Veneto, in programma il 23 e 24 novembre 2025, potrebbe decidersi oggi, martedì 30 settembre 2025, non a Roma o Venezia, ma a Lamezia Terme, in Calabria.
Qui è previsto un comizio dei leader del centrodestra, guidati dalla Premier Giorgia Meloni, a sostegno di Roberto Occhiuto per la corsa alla Regione.
Questa riunione al vertice, combinata con il recente successo elettorale nelle Marche, dove l’esponente di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli è stato riconfermato, potrebbe essere l’occasione per ufficializzare l’indicazione del candidato di coalizione in Veneto.
Regionali: Veneto alla Lega: Alberto Stefani in pole position
Secondo varie fonti parlamentari, sul Veneto non ci dovrebbero essere sorprese. L’indicazione è per il leghista Alberto Stefani, attuale vice di Matteo Salvini. La scelta di dare il via libera a un candidato della Lega si inserisce in un quadro di difficile equilibrio tra i partiti della coalizione, in particolare dopo alcuni risultati elettorali non esaltanti per il Carroccio, come il crollo in Valle d’Aosta e il peggioramento nelle Marche rispetto alle Europee.
Antonio Tajani, leader di Forza Italia, è pronto a rivendicare il ruolo di “seconda forza del centrodestra” e ha confermato l’orientamento sulla successione a Luca Zaia: “Il Veneto può andare benissimo a un candidato della Lega“, ha detto.
Forza Italia, pur cedendo il passo sul Veneto, mette sul tavolo le proprie rivendicazioni in altri territori, proponendo l’azzurro Flavio Tosi come candidato sindaco a Verona e un civico in Campania. Questa soluzione, spiega Tajani, mira a intercettare ex DC ed ex PSI, un’azione mirata per un territorio in cui “c’è malcontento nel centrosinistra campano” e dove FI è pronta a offrire le proprie liste a chi “vuole scegliere di continuare a essere centristi e non di andare a fare una politica per la campagna di estrema sinistra”.
Il tempo delle decisioni: “Non è un’asta”
Nonostante l’imminenza del vertice, il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha frenato sull’ufficialità dei nomi. In un’intervista rilasciata al Messaggero, Lollobrigida ha sottolineato: “I candidati vanno individuati e serve il tempo necessario. Per fare le scelte giuste serve il tempo che serve. I nomi verranno ufficializzati nei prossimi giorni”.
Riguardo alla competizione interna in Veneto, il Ministro ha voluto smorzare i toni: “Quanto al Veneto, questa non è un’asta, né un mercato. Si ragionerà tutti insieme per capire qual è il candidato migliore. Noi non abbiamo mai ragionato in termini di lottizzazione né intendiamo farlo”.
Il Centrosinistra e il “campo larghissimo”
Mentre il centrodestra definisce gli ultimi tasselli, la situazione per il centrosinistra in Veneto è cristallizzata da tempo attorno al nome di Giovanni Manildo. Sarà lui il candidato presidente del Veneto, sostenuto da un “campo larghissimo” che include le principali forze politiche dell’area.