Manildo a metà campagna elettorale: “Oltre 200 incontri, idee concrete per il Veneto”

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Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra, traccia un primo bilancio della sua campagna elettorale, rivendicando l’intenso lavoro di ascolto e la concretezza delle proposte elaborate in poco più di due mesi. Il candidato ha dichiarato di aver superato la soglia dei duecento incontri, attraversando decine di territori e ascoltando “migliaia di persone”.

“Non una passerella, ma un lavoro di ascolto e di confronto vero, fatto insieme a cittadini, imprese, sindacati, associazioni, amministratori locali”, ha spiegato Manildo. “È questo il metodo con cui vogliamo costruire il futuro del Veneto: partendo dai problemi reali e dalle energie migliori della nostra terra. Partendo dall’ascolto, dall’inclusione, proponendo la partecipazione come modello di governo“. Manildo ha aggiunto di aver avuto la conferma che i veneti sono “grandi persone, concrete e con le idee chiare”.

Sanità, Giovani, Ambiente: le proposte del Centrosinistra

Il candidato del centrosinistra rivendica la concretezza delle proposte presentate, che toccano temi fondamentali per la regione.

Sanità Pubblica: tornerà a essere la priorità, con più risorse, più medici e Case di Comunità che funzionino. Particolare attenzione è rivolta alla salute mentale, definita una “vera emergenza soprattutto tra i giovani”.

Giovani: sono stati messi al centro, perché Manildo non accetta che ogni anno “decine di migliaia di ragazze e ragazzi lascino il Veneto per mancanza di opportunità” o perché il sistema non è attrattivo per casa, salari, prospettive e trasporti.

Casa: è stato presentato un Piano Casa per permettere a famiglie, lavoratori e studenti di trovare un alloggio dignitoso.

Imprese: le proposte per le aziende riguardano formazione, energia e innovazione.

Ambiente e Sicurezza: è stato presentato un programma ambientale serio con sette impegni concreti per un Veneto “più sicuro, sostenibile e competitivo”. Sui temi della sicurezza, Manildo denuncia il fallimento degli slogan della destra, chiedendo più forze dell’ordine, giustizia più rapida e politiche sociali per prevenire il degrado.

Giovanni Manildo e l’attacco al Centrodestra: “Due mesi che lo aspettiamo”

Manildo ha duramente criticato il centrodestra per il ritardo nella scelta del candidato. “Mentre il centrodestra ha trasformato la scelta del candidato in una stucchevole telenovela romana – ha aggiunto – noi abbiamo camminato, ascoltato, proposto. Avremmo voluto portare queste idee anche al confronto con chi sarà il candidato del centrodestra, ma sono due mesi che lo aspettiamo“.

Il candidato ha sostenuto che il Veneto merita “più rispetto e più attenzione di quella che gli è stata fin qui riservata: come se fosse la pedina di un risiko giocato dai partiti, che hanno dovuto aspettare le elezioni nelle Marche per mettersi – forse – d’accordo”.

Il “filo rosso” di tutte le proposte, conclude Manildo, è che “il Veneto deve tornare a essere una terra capace di trattenere e attrarre persone, talenti, imprese. Una terra dove sanità, lavoro, ambiente, sicurezza e qualità della vita siano finalmente considerati pilastri del futuro. Noi stiamo facendo la nostra parte, con serietà e passione. Ora chiediamo ai veneti di unirsi a questo percorso: perché il cambiamento non si annuncia, si costruisce insieme. Il Veneto è e deve essere una vera comunità”.

La situazione del Centrodestra

Tuttavia, sul fronte opposto, la coalizione di centrodestra sembra vicina a sciogliere la riserva sul nome del suo front-runner. Proprio oggi, a Lamezia Terme, è previsto un vertice dei leader in concomitanza con un comizio elettorale in Calabria. Secondo fonti parlamentari, l’incontro potrebbe portare all’ufficializzazione del leghista Alberto Stefani come candidato presidente, in successione a Luca Zaia.