“Vittoriosi al fin liberi siamo. Rom e Sinti nella Resistenza italiana”: il 3 ottobre in Fondazione di Storia a Vicenza libro di Chiara Nencioni

Un ulteriore tassello nel complicato mosaico della lotta per la Liberazione

98
Rom e sinti: lapide 10 Martiri Vicenza
Rom e sinti: lapide 10 Martiri Vicenza

A distanza di 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, alcune vicende della Resistenza sono ancora un terreno da esplorare. Ancor di più per chi, come Chiara Nencioni, della vita partigiana racconta quella vissuta da rom e sinti, che hanno dato un loro fattivo contributo, anche di vite, alla lotta per la liberazione dal nazifascismo. Vittoriosi al fin liberi siamo. Rom e Sinti nella Resistenza italiana”, è il titolo del volume (edizioni Ets) che l’autrice presenterà venerdì 3 ottobre, a partire dalle ore 17.00, nella sede della Fondazione di Storia Ets di Vicenza, in Palazzo Giustiniani Baggio, in contrà San Francesco, 41.

Aprirà i lavori Amalia Sartori, componente del Cda della Fondazione, mentre a dialogare con l’autrice sarà Sonia Residori, dell’Università di Padova, vicepresidente del circolo Toni Giuriolo, che ha organizzato l’evento, che ha il patrocinio della Regione Veneto e del Comune di Vicenza. Interverrà Davide Casadio, attivista per i Sinti in Italia.

«Questo incontro – spiega il presidente del circolo Giuriolo, Mariano Professione -, fa parte di una serie che abbiamo voluto titolare “La Resistenza degli altri”». Anche nel vicentino e a Vicenza sinti e rom hanno partecipato significativamente ad azioni partigiane. Dei 10 martiri dell’eccidio del Ponte dei Marmi (ora viale X martiri), quattro erano sinti: furono prelevati dal carcere di Padova e fucilati sui binari, in risposta ad un atto di sabotaggio della Brigata Argiuna alla linea ferroviaria nei pressi del cotonificio Rossi.

«Essendomi occupata della persecuzione di sinti e rom nell’Italia fascista – spiega Chiara Nencioni -, mi sono imbattuta in documenti e fonti orali che provavano la loro partecipazione alla Resistenza e ho avuto modo di ascoltare e trascrivere numerose testimonianze. Inoltre, con l’ausilio di fonti archivistiche, ho approfondito l’apporto alla Resistenza dei “ciriklè”, che in lingua romanì significa “uccellini”, il modo in cui i rom chiamavano i loro partigiani costretti alla macchia».

Il volume aggiunge un piccolo ma importante tassello al variegato fenomeno delle “Resistenze”: «I rom tuttora sono vittime di pregiudizi – conclude l’autrice -. Con questo libro voglio ribadire che si tratta di cittadini italiani che oltre al diritto di nascita, hanno anche quello “storico” di aver combattuto per la libertà del nostro Paese».

Chiara Nencioni è attualmente dottoranda di ricerca in Storia presso l’Università di Pisa. È, tra l’altro, componente del direttivo dell’Istituto storico della Resistenza in provincia di Lucca e ha pubblicato numerosi saggi e articoli sulla Shoah, sul Porrajmos, sul confine orientale e sul genocidio di Srebrenica.