Vicenza, al Circolo Gramsci, proiezione del film “Che – L’argentino” per i 58 anni dalla morte di Guevara

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Vicenza Che Guevara

Il Circolo culturale Antonio Gramsci di Vicenza (in via Alberto Mario 12) celebra la memoria di Ernesto “Che” Guevara con la proiezione del film “Che – L’argentino” (regia di Steven Soderbergh, 2008). L’appuntamento è per mercoledì 9 ottobre 2025, in occasione dell’anniversario della sua morte in battaglia, avvenuta il 9 ottobre 1967 a La Higuera in Bolivia. L’iniziativa, intitolata Il Che vive!, è un omaggio militante per tenere viva la lezione del rivoluzionario.

A 58 anni dalla sua uccisione gli organizzatori vogliono ricordare il “Che” non con la retorica, ma con le sue stesse parole: “Chi lotta può anche perdere, ma chi non lotta ha già perso”. La proiezione vuole essere un atto d’amore verso la rivoluzione, richiamando l’icona senza tempo del rivoluzionario, dell’eroe che “nessun assassinio, nessuna repressione e nessun oblio potranno mai cancellare”.

Il film, interpretato da un magistrale Benicio Del Toro, ripercorre le tappe cruciali della sua vita, a partire dall’incontro con Fidel Castro, la nascita del Movimento 26 luglio, la guerriglia e la conquista di Cuba nel 1959. Soderbergh, spiegano i promotori, non offre un santino, ma il ritratto vivo di un uomo che fu medico e guerrigliero, padre e comandante.

Guevara viene descritto come “spietato con i traditori della causa ma mosso da un profondo amore per i popoli oppressi“. Un uomo che davanti alle Nazioni Unite gridava: “La nostra lotta è una lotta fino alla morte”, ma che al tempo stesso ricordava che un vero rivoluzionario è mosso da un profondo sentimento d’amore.

Il Che fu, ed è ancora oggi, un mito per intere generazioni che non si rassegnano a un mondo di ingiustizia, sfruttamento e barbarie capitalista. È il simbolo della lotta dei popoli, di chi crede che “un mondo migliore non solo è possibile, ma necessario – e che esso si costruisce con le proprie mani, con coraggio e determinazione”.

Gli organizzatori sostengono che “oggi più che mai, in un tempo di guerre, oppressione e disuguaglianze, ricordare Guevara significa riprendere in mano la sua bandiera“. Significa far vivere la sua lezione: “Patria o muerte, venceremos!”. “Perché il Che non è morto. Vive nelle lotte dei popoli, nei cuori di chi combatte ogni giorno per la giustizia, nell’idea rivoluzionaria che non muore”, conclude il Circolo Gramsci invitando cittadine/i.