Crisi Valbruna: operai di Vicenza e Bolzano in corteo a difesa dei 1.800 posti di lavoro. Vicegovernatore Galateo firmerà un documento di tutela

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(foto: BZ News 24)

È in corso a Bolzano un grande corteo di operai indetto dai sindacati confederali a difesa delle Acciaierie Valbruna. La manifestazione vede la partecipazione di numerosi lavoratori dello stabilimento di Vicenza, il cui destino è strettamente connesso a quello altoatesino, con un allarme occupazionale che riguarda oltre 1.800 lavoratori diretti e l’indotto.

Il corteo è partito alle 9 e 30 dalla Valbruna in zona industriale e sta attraversando la città per culminare in piazza Magnago, di fronte al palazzo della Giunta provinciale.

L’incontro con la Provincia e la promessa di un documento di tutela

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(foto: BZ News 24)

La mobilitazione – lo ricordiamo – è stata innescata dalla decisione della Giunta provinciale di Bolzano di indire una gara per il diritto di superficie sul terreno occupato dalle acciaierie, la cui concessione è scaduta. Il governatore Arno Komptascher ha difeso questa scelta come unica via percorribile per rispettare le normative europee, mentre il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha prospettato un approfondimento su un’eventuale applicazione del Golden Power.

Il vicegovernatore della Provincia, Marco Galateo (FdI), ha annunciato che incontrerà le rappresentanze sindacali alle ore 12 nella sala di rappresentanza del consiglio provinciale. Galateo ha voluto sottolineare che non sarà solo un incontro simbolico, in quanto davanti ai sindacati firmerà un documento importante che “va nella direzione di tutela del sito produttivo e dei lavoratori a sottolineare l’interesse strategico delle Acciaierie Valbruna”.

Valbruna: La preoccupazione che unisce Vicenza e Bolzano

La vertenza, che vede coinvolta l’azienda siderurgica vicentina Valbruna, ha raggiunto la massima tensione. I sindacati FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL avevano indetto la manifestazione di oggi, martedì 7 ottobre 2025, per protestare contro la mancata revoca del bando di gara. Oltre 500 lavoratori sono partiti dallo stabilimento di Vicenza per unirsi ai colleghi di Bolzano.

Secondo le sigle sindacali, la Provincia autonoma ha preferito proseguire con l’assegnazione al miglior offerente, anziché negoziare il proseguimento della concessione, attiva dal 1995, con l’azienda che ha investito oltre 450 milioni di euro in trent’anni. I sindacati ritengono che il bando sembri costruito per impedire la permanenza di un polo siderurgico in quell’area.

Le richieste chiave dei lavoratori sono il ritiro immediato del bando, garanzie scritte sull’operatività e l’occupazione nei siti di Vicenza e Bolzano, e l’attivazione immediata del Golden Power da parte del Governo per tutelare un asset strategico nazionale. I sindacati hanno annunciato che la mobilitazione continuerà anche dopo oggi, finché non ci saranno certezze sui posti di lavoro.

Già lo scorso 16 settembre, al tavolo ministeriale coordinato dal Ministro Urso, l’assessore regionale del Veneto Valeria Mantovan aveva espresso grande preoccupazione anche per lo stabilimento di Vicenza, con circa 1.200 lavoratori che lavorano in sinergia con quello altoatesino, definendo “paradossale” l’obbligo di procedere con un bando. Anche il deputato Alessandro Urzì, pur non partecipando al corteo, aveva ribadito che il destino dello stabilimento di Vicenza è “strettamente connesso” alla sorte di quello di Bolzano.