Morti sul lavoro, in Veneto situazione drammatica: regione seconda solo alla Lombardia per numero di vittime

Vicenza in zona rossa con Rovigo e Venezia. Crescono anche le denunce per infortuni

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morti sul lavoro in Veneto
Morti sul lavoro, la situazione in Veneto nel periodo gennaio-agosto 2025 (fonte Osservatorio Vega)

Purtroppo la notizia non sorprende nessuno, basta dare un’occhiata alla cronaca, che riporta in continuazione notizie drammatiche: in Veneto nel 2025 si continua a morire di lavoro. Le vittime nel periodo gennaio-agosto 2025 sono 76, con un incremento quasi del 60 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2024, che i morti erano stati 48. Il Veneto dunque è secondo solo alla Lombardia nella poco invidiabile classifica dei decessi totali. Il numero più altro si è registrato a Verona, seguita da Venezia e Padova, poi Vicenza, Treviso, Rovigo e Belluno. Per l’incidenza di mortalità la regione rimane in zona arancione, ma con un trend in progressivo peggioramento verso la zona rossa, ovvero quella dove la media dei decessi per milione dei lavoratori supera di oltre il 25% la media nazionale.

I numeri sono davvero spietati, come spiega Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, che ogni mese aggiorna le statistiche sulle morti bianche: “Ciò che preoccupa di più è la tendenza: l’aumento costante delle vittime in occasione di lavoro, passate da 32 a 53 in un anno, conferma che il problema non è più emergenziale, bensì strutturale. Serve uno sforzo collettivo per invertire questa tendenza.”

I morti sul lavoro provincia per provincia (fonte Osservatorio Vega)

Come detto il Veneto è in zona arancione, cioè il rischio di infortunio mortale in Veneto (23,8 morti per milione di occupati) risulta superiore alla media del Paese, pari a 20,6. Nel dettaglio delle varie province, si scopre che Rovigo, con il dato regionale peggiore (indice di 50,1) si colloca in zona rossa insieme a Venezia (32,6) e a Vicenza (28,2). Seguono Verona  in zona arancione e Padova (20,2) in zona gialla, mentre in zona bianca si trovano Treviso (14,9) e Belluno (11,1).

Dei 76 decessi rilevati nei primi otto mesi del 2025, 53 sono stati in occasione di lavoro e 23 in itinere. A Verona la maglia nera per numero di vittime totali (18), seguita da Venezia (16), Padova (14), Vicenza (13), Treviso (9), Rovigo (5) e Belluno (1).  Sono in aumento anche le denunce per infortunio: alla fine di agosto sono 46.410 mentre a fine agosto 2024 erano 45.989. Anche qui è la provincia di Verona a registrare il numero più elevato di denunce totali di infortunio (9.313), seguita da: Padova (9.058), Vicenza (8.585), Treviso (8.227), Venezia (8.014), Belluno (1.831) e Rovigo (1.382).

Alcuni dettagli: donne, lavoratori stranieri, settori più a rischio

Sono 15.555 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici e 30.855 quelle degli uomini. Sono state 4 le donne che hanno perso la vita, 2 in occasione di lavoro e 2 in itinere. Le denunce dei lavoratori stranieri sono 12.394 e 32 i lavoratori stranieri deceduti, circa il 42% del totale. Il settore più colpito è ancora il manifatturiero con 8.539 denunce. Seguono Costruzioni (2.995), Commercio (2.684), Trasporti e Magazzinaggio (2.371) e Sanità (2.192).