Crac Popolare di Vicenza, Rucco (FdI): “Una sala di Palazzo Thiene sia intitolata ai risparmiatori danneggiati”

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Palazzo Thiene a Vicenza
Palazzo Thiene a Vicenza
Francesco Rucco (FdI) su tav e salto del montone a setteca' \
Francesco Rucco (FdI)

Il consigliere comunale, già sindaco di Vicenza, Francesco Rucco ha presentato un’interpellanza in Consiglio comunale per chiedere all’attuale amministrazione di intitolare una sala di Palazzo Thiene ai risparmiatori danneggiati dal fallimento della Banca Popolare: «Con questa iniziativa – spiega Rucco – voglio ribadire un impegno preso durante la precedente amministrazione e dare seguito a un segno di rispetto verso tutti coloro che, in seguito al crac della Banca Popolare di Vicenza, hanno subito perdite e ingiustizie profonde. È giusto che la nostra comunità riconosca il loro sacrificio e la loro fiducia tradita».

L’ex sindaco sottolinea che Palazzo Thiene «è stato restituito alla città grazie a un’operazione virtuosa realizzata durante il mio mandato, che ne ha permesso l’inserimento nel circuito dei musei civici e la valorizzazione come patrimonio artistico e storico di Vicenza. Quel palazzo, simbolo di una pagina dolorosa ma anche di rinascita, rappresenta il luogo più adatto per ricordare chi ha pagato il prezzo più alto di quella vicenda».

Proprio per questo Rucco mette in evidenza i meriti dell’Associazione “Noi che credevamo”, che in questi anni ha rappresentato i cittadini danneggiati dalla crisi delle banche venete, ringraziandola per aver mantenuto viva l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni. «Il lavoro svolto da questa realtà – ribadisce – è stato fondamentale per dare voce alle famiglie colpite e per sollecitare la politica a non dimenticare una delle ferite più dolorose della nostra comunità».

«L’intitolazione – conclude Rucco – sarebbe un gesto di memoria civile e di giustizia morale, capace di restituire dignità a migliaia di famiglie e di ricordare quanto sia preziosa la fiducia dei cittadini verso le istituzioni e il sistema finanziario».