Raccolta rifiuti, accordo Gruppo Cap e Amga per acquisire 20% Ala

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(Adnkronos) – Dopo il via libera dell'assemblea dei soci di Cap, il 3 ottobre, e di Amga, il 7 ottobre, si è concretizzato oggi, con la ratifica ufficiale, l’ingresso di Gruppo Cap in Aemme Linea Ambiente (Ala), alla presenza del presidente Yuri Santagostino e del presidente di Amga, Pierluigi Arrara. L'operazione prevede una quota iniziale del 20%, destinata a crescere fino al 40% entro tre anni attraverso un aumento di capitale legato al raggiungimento del 70% dei target di fatturato previsti dal piano industriale. L’operazione rappresenta un passo concreto nella realizzazione della strategia condivisa dalle due società: dare vita a un soggetto aggregatore di società attive nell’igiene urbana diventando il player di riferimento del settore nell’area Nord-Ovest di Milano, migliorando l’efficienza operativa, la sostenibilità ambientale e la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Ala serve attualmente 19 comuni per un totale di 299.512 abitanti e un fatturato di 46.188.646 euro. Questo ingresso consolida il posizionamento di Gruppo Cap come green utility, capace di integrare idrico, rifiuti ed energia in un unico modello industriale. Dopo aver aumentato il numero degli impianti gestiti con il revamping dei depuratori tramite Cap Evolution, con gli interventi sul termovalorizzatore di Busto Arsizio attraverso Neutalia e con il nuovo impianto di trattamento fanghi di Sesto San Giovanni grazie a Zeroc, il Gruppo completa il percorso entrando, con Ala, nel mondo della raccolta dei rifiuti. Un tassello fondamentale per chiudere il cerchio dell’economia circolare e sviluppare sinergie industriali a supporto dei territori e delle comunità locali. Quest'operazione, condivisa dai soci e perfettamente in linea con gli sviluppi industriali e strategici del Gruppo Amga, contribuirà non solo all’industrializzazione dei processi, ma anche ad una significativa crescita e consolidamento sul territorio. Grazie ai 25 anni di esperienza nel settore dell’Igiene urbana da parte della sua controllata, Ala, il Gruppo Amga, che si riconferma partner strategico dei Comuni, è stato scelto da Cap per quest’alleanza industriale, a riprova della sua affidabilità operativa e della condivisa capacità di raggiungere obiettivi ambiziosi, sempre nell’ottica del servizio alla comunità. Dal punto di vista economico-finanziario, l’acquisizione conferma la progressiva diversificazione del Gruppo. Se oggi i ricavi derivano in larga parte dal servizio idrico, entro il 2030 le attività delle società partecipate arriveranno a rappresentare quasi un terzo del totale, con una crescita dell’86% rispetto al 2025. Una traiettoria che evidenzia come la strategia di Cap punti a rafforzare il ruolo di green utility integrata, capace di coniugare la stabilità e l’affidabilità del core business idrico con lo sviluppo di settori complementari ad alto potenziale, come trattamento rifiuti, bioenergia ed economia circolare. "Con questa acquisizione -spiega dichiara il presidente di Gruppo Cap, Yuri Santagostino- compiamo un passo decisivo verso la costruzione di un modello industriale integrato, capace di unire la gestione del servizio idrico con quella dell’igiene urbana, in un’ottica di economia circolare e sostenibilità ambientale. L’ingresso in Ala ci consente di valorizzare le sinergie tra i due settori, riducendo costi e frammentazione e migliorando la qualità dei servizi per i cittadini. È una scelta che rafforza la vocazione pubblica di Gruppo Cap e la nostra volontà di essere protagonisti della transizione ecologica nel territorio metropolitano di Milano". "La firma di oggi -commenta il presidente di Amga, Pierluigi Arrara- non sancisce solo la vendita di quote societarie di Ala, ma formalizza l'alleanza tra due partner solidi e qualificati, per un progetto industriale che rivoluzionerà il mondo dell'igiene urbana nel Nord Ovest milanese e che guarda al futuro dei servizi pubblici, in un'ottica di efficienza e innovazione. Oggi non sottoscriviamo un'operazione per diventare semplicemente più grandi, ma anche e soprattutto per migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi che eroghiamo ai cittadini, traducendo nel concreto quel concetto di economia circolare dal quale non si può prescindere per uno sviluppo sostenibile". 
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