Schio, Fratelli d’Italia chiede chiarezza sui ritardi del cantiere dello Stadio di atletica “Giosuè Poli”

123
stadio atletica leggera schio

Dopo le segnalazioni di alcuni cittadini preoccupati per lo stato dei lavori allo stadio di atletica leggera di via Riboli, il capogruppo di Fratelli d’Italia di Schio Alex Cioni e il collega Gianmario Munari, hanno presentato un’interrogazione al Sindaco e all’Assessore ai Lavori Pubblici per conoscere le ragioni del ritardo nel completamento dell’intervento di riqualificazione dell’impianto sportivo inaugurato nel 1938.

L’impianto, finanziato per circa 1,5 milioni di euro, doveva essere consegnato entro l’autunno; ad oggi il cantiere appare ancora lontano dalla conclusione, con la presenza di cumuli di macerie e lavorazioni non ultimate. Le preoccupazioni arrivano anche dagli utenti abituali dello stadio e semplici cittadini che lamentano un grave disagio e il rischio di vedere compromessa la stagione sportiva.

“Abbiamo raccolto l’appello di alcuni concittadini, che hanno descritto con grande senso civico la situazione di forte rallentamento dei lavori. La nostra interrogazione nasce quindi da una richiesta concreta della comunità sportiva, che ha tutto il diritto di avere risposte chiare su tempi, motivazioni e soluzioni per il completamento dell’impianto” – spiegano i due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia.

“Il nostro intento non è polemico – aggiunge – ma di collaborare nell’interesse pubblico, chiedendo trasparenza e responsabilità nella gestione di un investimento importante per la città”.

Cioni, nel ricordare di aver condiviso convintamente l’investimento per il rifacimento della pista d’atletica, votando a favore la relativa variazione di bilancio, a differenza della minoranza di centrosinistra, precisa: “Ci auguriamo solo – conclude il capogruppo di FdI con una punta di ironia – che l’assessore ai Lavori Pubblici ad interim Maculan non se la prenda a male per queste ulteriori domande, dopo la sua reazione all’interrogazione sulla palestra di Giavenale. In fondo, fare domande è il nostro dovere, mentre il suo è quello di rispondere e portare a termine gli impegni presi”.