
Si è svolta ieri, domenica 12 ottobre 2025, la 75esima Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, patrocinata dalla Rai. L’evento ha visto iniziative in tutta Italia, organizzate dalle Sedi territoriali associative per onorare le vittime e confrontarsi sui dati del fenomeno infortunistico e sulle misure necessarie per la sicurezza. Nel Vicentino, la manifestazione si è tenuta a Valdagno, a cura della locale Sede ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro).
I dati INAIL del Vicentino esposti a Valdagno: infortuni mortali quadruplicati
I dati INAIL relativi alle denunce di infortunio e malattia professionale per il periodo gennaio-agosto 2025 mostrano un quadro drammatico per la provincia berica.
Mentre il totale degli infortuni denunciati segna un lieve calo, passando da 8.662 del 2024 a 8.585 nel 2025 (-0,9%), il dato più allarmante riguarda gli infortuni mortali: le denunce sono più che quadruplicate, passando da 3 casi nel 2024 a ben 13 nel 2025.
In aumento anche le denunce di malattie professionali, che passano da 386 a 478 negli otto mesi presi in esame.
L’appello di Massimo Benetti: servono controlli e una Procura Nazionale del Lavoro
Nel suo intervento a Valdagno, il Reggente ANMIL della Provincia di Vicenza, Massimo Benetti, ha ringraziato l’Amministrazione del Comune di Valdagno e il Direttore della Sede INAIL, Tommaso Marotta, per la partecipazione a una ricorrenza che rende omaggio a “una categoria che non dovrebbe esistere”.
Benetti ha sottolineato come i dati INAIL, diffusi meno di una settimana fa, dimostrino che i numeri “rimangono drammaticamente ancorati alla mancanza di un cambiamento” e all’inefficacia delle misure messe in atto. Ha criticato il meccanismo per cui del problema si torna a parlare “solo in concomitanza di incidenti plurimi o morti particolarmente cruente che hanno la capacità di attirare l’interesse dei media”.
L’ANMIL ha posto l’attenzione sulla necessità di far rispettare le regole esistenti, che sono “già da tempo potenzialmente efficaci”. Per questo, il Reggente ha chiesto un immediato rafforzamento e una maggiore sinergia e collaborazione tra gli organismi di controllo (Ispettori del Lavoro e ASL). Soprattutto, ha richiesto l’istituzione a gran voce di una Procura Nazionale del Lavoro “capace di coordinare con competenza mirata e rapida efficacia le indagini” a seguito di ogni infortunio.
Come misura a lungo termine, Benetti ha auspicato una maggiore cultura e sensibilizzazione sul tema, portando le testimonianze anche nelle scuole, affinché la prevenzione diventi “materia di studio presso ogni istituto di ordine e grado”.
In conclusione, Benetti ha lanciato un forte monito: “Ogni volta che un lavoratore muore è l’integrità stessa della Nazione a subire una ferita profonda. Viene meno, infatti, la fiducia nella forza e nella tutela dei Principi sanciti dalla nostra Costituzione.” Ha auspicato che la Giornata Nazionale rappresenti “un nuovo punto di inizio per riaffermare le giuste rivendicazioni dei lavoratori” e costruire una nuova realtà in cui la sicurezza sia messa al primo posto.