
Contratto scaduto da dieci mesi e rinnovo che appare sempre più complesso da raggiungere: per questo venerdì prossimo 17 ottobre è in programma lo sciopero nazionale del comparto dell’igiene ambientale. A livello veneto, dove i lavoratori che si occupano di raccolta e trasporto rifiuti sono circa 8500, i sindacati di settore Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno organizzato un presidio davanti al Municipio di Treviso a partire dalle 9.15. Per le 11.30 è previsto un incontro con il sindaco trevigiano Mario Conte, che è anche presidente di Anci Veneto.
Alla base della mobilitazione nazionale, il mancato rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 31 dicembre 2024. Dopo mesi di trattative infruttuose con Utilitalia, Cisambiente-Confindustria, Assoambiente e le Centrali Cooperative, dalle controparti datoriali continua ad emergere totale chiusura e l’assenza di volontà di rinnovare il CCNL unico dei Servizi Ambientali. Per i sindacati è indispensabile il rinnovo per garantire più tutele su salute e sicurezza, adeguare i salari erosi dall’inflazione e rispondere alle trasformazioni del settore.
Non è solo questione di soldi, spiegano i sindacati, ma anche la necessità di tener conto dei nuovi bisogni degli addetti e delle trasformazioni in atto nel settore: i lavoratori del comparto denunciano infatti carichi di lavoro sempre più pesanti, soprattutto a causa del sistema di raccolta porta a porta, e una classificazione del personale ormai obsoleta, che non rispecchia più le reali mansioni, in particolare negli impianti di trattamento e smaltimento. A questo si aggiunge una normativa sul diritto di sciopero troppo restrittiva e che le controparti vorrebbero ulteriormente peggiorare. Tra le rivendicazioni anche la questione sicurezza: il numero crescente di infortuni, spesso mortali, impone un intervento urgente per rafforzare la tutela dei lavoratori, garantendo maggiore trasparenza e una corretta e trasparente applicazione del contratto nazionale nei cambi d’appalto.