Pedemontana e Pfas, Parise sindaco di Montecchio Maggiore: “Provo rabbia e incredulità”

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Silvio Parise, sindaco Montecchio Maggiore

Resta altissima l’attenzione nel Vicentino sui temi ambientali dopo che, nei giorni scorsi, la Procura della Repubblica di Vicenza ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per la presunta contaminazione da PFAS (acido perfluorobutanoico – Pfba) di terreni e falde acquifere in aree interessate dai lavori per la Superstrada Pedemontana Veneta (SPV), in particolare nelle gallerie di Malo e Sant’Urbano.

Il coinvolgimento della Galleria di Sant’Urbano, situata nel territorio di Montecchio Maggiore, ha suscitato la dura reazione del sindaco Silvio Parise, che al Il Giornale di Vicenza ha espresso tutto il suo sdegno.

Lo sfogo del Sindaco Parise: “Spero che non sia stato un atto volontario”

Le parole del sindaco Parise sono cariche di “rabbia e incredulità” di fronte all’ipotesi di un nuovo, grave inquinamento da PFAS nel suo territorio, un problema che affligge il Vicentino da anni. “In questo momento provo rabbia e incredulità di fronte a quello che ho letto e in cuor mio spero che non sia andata proprio così, che non ci fosse la deliberata intenzione di mettere del cemento inquinante“, ha dichiarato Parise al quotidiano.

Il Sindaco ha espresso il timore che le sue speranze siano vane: “Spero che sia stato un caso, anche se ho una brutta sensazione e temo che le mie speranze siano vane”. Parise ha sottolineato la frustrazione per l’impotenza dei sindaci di fronte a problemi ambientali così complessi, aggravata dal fatto di dover “rendere conto comunque ai nostri cittadini”.

L’ex presidente del Consorzio di Bonifica si ritrova oggi a fronteggiare il medesimo problema da Sindaco: “Dopo aver combattuto tanto come presidente del Consorzio di bonifica ritrovarmi questo problema anche da sindaco mi fa davvero salire la rabbia”. In merito all’ipotesi che il Comune possa costituirsi parte civile, Parise ha specificato di avere già una sua idea ma di non poterla esprimere prima di un confronto in sede comunale sul da farsi.

L’inchiesta su Pedemontana e Pfas: inquinamento e omessa bonifica

L’inchiesta, condotta dai carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria, vede indagate a vario titolo dodici persone, tra componenti degli organi di amministrazione del Consorzio Sis e della Società Pedemontana Veneta, responsabili tecnici e direttori di cantiere. Le indagini riguardano i reati di inquinamento ambientale e omessa bonifica.

Gli accertamenti si sono concentrati sui lavori svolti tra il 28 giugno 2021 e il 23 gennaio 2024 nei territori di Castelgomberto, Malo e Montecchio Maggiore. Secondo l’ipotesi accusatoria, gli indagati avrebbero omesso di rispettare le prescrizioni tecniche relative alla composizione del calcestruzzo impiegato per le due gallerie in sotterraneo, in particolare quella di Sant’Urbano. Avrebbero utilizzato un additivo accelerante denominato “Mapequick AF1000” contenente acido perfluorobutanoico (Pfba) in concentrazioni superiori ai valori soglia indicati dall’Istituto Superiore di Sanità.

Questo comportamento avrebbe determinato, secondo la Procura, una contaminazione significativa delle acque superficiali e sotterranee. Agli stessi indagati è contestata anche l’omessa bonifica e il mancato ripristino dei luoghi, nonostante fossero a conoscenza dell’avvenuto inquinamento. L’attività investigativa è stata supportata dalla collaborazione tecnica e scientifica dell’Arpav di Vicenza.