
La sicurezza urbana a Vicenza è al centro delle dichiarazioni di Fabio Bui, candidato presidente della Regione del Veneto per i Popolari per il Veneto. Bui definisce la situazione come una “ferita aperta che non si può più ignorare”, criticando il degrado che affligge il centro storico, da Campo Marzo a via Milano. I cittadini, ha dichiarato, vivono “nella paura e chiedono risposte, non slogan”.
Il leader dei Popolari per il Veneto ha criticato sia la destra che l’attuale Giunta di centrosinistra sulla gestione del problema. “È troppo facile – continua Fabio Bui – che la destra oggi si indigni e punti il dito contro la giunta Possamai, dimenticando che quando governava Vicenza le rapine in strada aumentavano del 24%“. Ma anche la “timidezza dell’attuale amministrazione” non è sufficiente, in quanto “sembra aver paura di chiamare le cose con il loro nome”.
Sicurezza a Vicenza: “Non è ideologico, è concreto e quotidiano”
Bui sottolinea come il problema della sicurezza non sia ideologico, ma “concreto e quotidiano“, ribadendo che le famiglie a Vicenza non si sentono più al sicuro. Il candidato precisa che il Comune, da solo, non può risolvere una crisi che ha radici nazionali.
“La sicurezza non si costruisce con le dichiarazioni, ma con strumenti reali“, afferma Bui, chiedendo al Governo – che oggi è di centrodestra – di fornire risorse, personale e poteri alle Questure. Vicenza ha bisogno di più agenti, di rimpatri immediati per chi delinque, di una rete di videosorveglianza potenziata e di leggi che garantiscano pene certe. “Non bastano i Daspo o le retate occasionali: serve una strategia integrata tra Regione, Stato e Comuni”, ha ribadito.
Il candidato chiede un cambio di passo deciso e propone l’istituzione di un tavolo permanente per la sicurezza urbana, che metta insieme istituzioni, forze dell’ordine, associazioni di categoria e cittadini. Fabio Bui conclude affermando: “La politica deve tornare a essere soluzione, non propaganda. Basta rimpalli: i veneti chiedono concretezza”.
La corsa per la poltrona di governatore del Veneto – lo ricordiamo – si svolge tra i candidati Giovanni Manildo (centrosinistra), Alberto Stefani (centrodestra), Fabio Bui (Popolari per il Veneto), Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare), Riccardo Szumski (Resistere), Lorenzo Damian (Pescatori di Pace).